Kasia Smutniak è la protagonista della nuova puntata di Stories di Sky TG24. L’attrice, ospite di Omar Schillaci, si è raccontata durante un incontro intitolato “Kasia Smutniak – Revolutionary Road” con la regia di Fracesco Venuto. L’intervista è stata piena di aneddoti e riflessioni sulla sua vita professionale e privata.



Sulla sua vita professionale Kasia Smutniak ha parlato della sua esperienza con Paolo Sorrentino dicendo: “Era come stare in un sogno, e quindi imprevedibile, magico. Una cosa che ti fa estremamente paura”. Mentre sulla sua vita privata ha parlato della sua esperienza di mamma: Non sono una mamma severa. Ho un bellissimo rapporto con i miei figli, cerco di trasmettere loro la libertà di pensiero. Combatto molto per fargli vedere il mondo, che non sia solo questo nel quale viviamo: il mondo non è fatto unicamente da persone che hanno delle libertà solo perché sono nate in un posto fortunato”.



Kasia Smutniak la sua infanzia nelle caserme e la predisposizione al volo

Al momento Kasia Smutniak è al cinema con il suo nuovo film intitolato 3/19 in cui l’attrice interpreta Camilla, un avvocato d’affari nota per le molte cause concluse con successo vittima di un incidente a causa del quale muore un giovane ragazzo immigrato che non ha con sé i documenti. Durante l’intervista la donna ha preso spunto dal film per parlare di diritti delle donne, sui migranti e sugli scontri attuali al confine tra la Polonia e la Bielorussia, temi che hanno portato la donna a parlare di cosa voglia dire essere militante: “Ho imparato anche che non solo è necessario […] ma può essere anche usata in maniera positiva, per portare avanti un messaggio”.



Kasia Smutniak, figlia di un pilota e generale dell’aeronautica polacca ha parlato anche della sua infanzia in cui è “Cresciuta nelle caserme, seguivamo sempre mio padre da una caserma all’altra. Con gli amici giocavo dentro un poligono […] andavo a scuola in un piccolo paesino cresciuto intorno ad una caserma, dunque con regole ben precise”. L’attrice ha parlato che della sua naturale predisposizione verso il volo, un elemento sempre presente nella sua vita: “Sono un pilota, lo sono stata fin da piccola. A 16 anni ho preso il brevetto per gli alianti e qualche anno fa per gli aerei”.