IL CARDINAL KASPER CONTRO L’IDEA DI BENEDETTO XVI SANTO SUBITO

Secondo il Cardinale Walter Kasper non ha senso “contrapporre” Benedetto XVI e Papa Francesco ma allo stesso tempo non occorre “insistere” sul considerare «Ratzinger santo subito» come invocava invece la Piazza di San Pietro al termine dei funerali solenni lo scorso 5 gennaio. Torna così a parlare uno degli arcivescovi e teologi tedeschi che più in passato si è trovato a discutere con il Cardinal Ratzinger, spesso su posizioni assai diverse tra loro nella profonda “disputa” tra idee di Chiesa piuttosto lontane: in particolare, nella lunga intervista a “La Repubblica” il prelato tedesco sottolinea come la possibilità di accelerare i tempi sulla canonizzazione, come avvenuto con Giovanni Paolo II, sia secondo lui sbagliata.



«Benedetto XVI santo subito? Io non sono d’accordo con questo: il diritto canonico dice che si devono aspettare almeno cinque anni dalla morte prima di aprire un tale processo e questo è una indicazione molto prudente e saggia. Non si va con treno ad alta velocità in cielo», rileva il Card. Kasper convinto poi che anche sul contrapporre i due Papi nel consueto scontro progressisti vs conservatori non sia pratica saggia. Per il vescovo tedesco, Bergoglio e Ratzinger «sono personalità diverse, è ovvio, vengono da culture diverse, l’uno proveniva da una cultura europea l’altro da una cultura latino-americana, questo è chiaro, ma sotto l’aspetto teologico erano molto più vicini di quanto si creda. Papa Francesco ha spesso citato Benedetto, ha avuto con lui rapporti amichevoli. Non bisogna trovare altre differenze, e il fatto che tra i due ci fosse una differenza di accenti è assolutamente normale».



BENEDETTO XVI, KASPER: “GEORG TACCIA SU PAPA FRANCESCO”

Lo scontro interno alla Chiesa resta uno degli elementi di maggior preoccupazione in Vaticano per i prossimi tempi post-Benedetto XVI, autorevole argine in questi anni alla eccessiva distanza da marcare in seno alle Curie tra “progressisti” e “conservatori”: secondo il Card. Kasper, che pure nel corso delle sue lunghe discussioni con Papa Ratzinger ha sempre interpretato una comunicazione e testimonianza di Chiesa diversa da quella del Santo Padre appena scomparso, rileva sempre su “Rep” «c’è uno scontro tra due sensibilità diverse, i cosiddetti progressisti e i cosiddetti conservatori, ma abbiamo bisogno di continuare il dialogo tra posizioni differenti, perché questi scontri non fanno bene alla Chiesa». Secondo Walter Casper è il sinodo introdotto da Papa Francesco a poter essere il “nuovo” argine di questo scontro interno: «bisogna parlarsi, discutere dei problemi, e poi anche trovare dei compromessi. Ognuno ha la sua convinzione ma si deve anche rispettare l’altro, dialogare: questo è quello che vuole il Papa con questo processo sinodale».



Parlare di scisma è prematuro e sbagliato, sottolinea ancora il Cardinal Kasper, che pure non nasconde il timore: «forse ci possono essere degli scismi di fatto, ma non bisogna esagerare la situazione. Solo se la comunione eucaristica è interrotta si può parlare di scisma reale, ma questo non è il caso adesso: ancora parliamo e celebriamo insieme l’eucaristia. C’è una diversità di opinioni che non è certo una novità nella storia della Chiesa. In ogni Chiesa possono esserci preoccupazioni diverse: negli Stati Uniti, in Germania, ma anche in Africa, in Asia… il problema di oggi è che c’è una pluriculturalità della Chiesa e questo è molto difficile da coordinare e pacificare. Ma la pluralità non deve diventare uno scisma». Un piccolo ma significativo commento viene rilasciato dal Cardinale tedesco in merito ad alcune dichiarazioni di questi giorni che hanno visto protagonista il segretario particolare di Benedetto XVI, Mons. Georg Gänswein, in particolare su alcune critiche a Papa Francesco: «Sarebbe stato meglio tacere. Adesso non è il momento per tali cose», è lapidario Kasper dimostrando una volta di più una certa distanza rispetto alla “cerchia” più vicina all’anziano Papa Emerito appena ritornato alla casa del Padre.