Da ieri è stato diffuso il filmato che mostra le ultime immagini della piccola Kata, ripresa dalle telecamere circa mezz’ora prima della sua scomparsa, sulla quale non ci sono ancora indizi né spiegazioni. Le uniche testimonianze in mano agli inquirenti sono “frammentarie”, come sono state definite ieri in un comunicato diffuso dai carabinieri. Infatti, gli unici ad aver fornito un racconto sono i bambini, che a loro volta hanno parlato con i genitori, fornendo racconti discordanti che però sembrano avere un punto in comune: Kata sarebbe stata portata via da qualcuno arrivato dall’esterno.



Al momento, come si apprende nel corso della trasmissione Storie Italiane in onda su Rai Uno, la pista privilegiata sembra essere quella del racket degli affitti e delle faide interne all’ex hotel occupato. Le indagini al momento si muovono sull’ipotesi di sequestro di persona a scopo di estorsione. Il padre della piccola, appena scarcerato, tuttavia non è d’accordo con l’ipotesi di una vendetta. Raggiunto dalle telecamere di Storie Italiane, ha infatti dichiarato che “l’hanno rapita, era tutto pianificato, perché non c’erano le telecamere. Sanno cosa hanno fatto. Non possono volerci punire, noi non abbiamo debiti o problemi con nessuno e neanche contro la mia famiglia”. E prosegue: “non penso che sia una vendetta. Ho fatto tante cose per la mia famiglia, per i miei figli, per loro ho combinato un po’ di cose ma l’ho fatto perché ne avevo bisogno per la mia famiglia, non avevo un lavoro. Io so quello che ho fatto e penso che questa sia una prova di Dio, sono sicuro al 100% che sia ancora viva e che me la riporteranno indietro. Sono sicuro che la troverò”. E aggiunge che “io faccio il possibile per essere forte e aiutare mia moglie”, provata dall’assenza di Kata che dura ormai da cinque lunghissimi giorni.

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