L’iscrizione di cinque persone nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della piccola Kata a Firenze è l’ultima novità in un giallo che va avanti dal 10 giugno scorso. È questa la data chiave nel calendario del mistero che avvolge la sorte della bimba di 5 anni di cui si sono perse le tracce da mesi, e le indagini avrebbero portato a ritenere di interesse una serie di immagini che riprenderebbe tre dei soggetti attenzionati uscire dall’albergo con un borsone e due trolley, forse la chiave per risolvere il caso.



Non si esclude infatti che la minore sia stata portata via dalla struttura, l’ex hotel Astor all’epoca occupato abusivamente da decine di famiglie tra cui la sua, per essere occultata chissà dove, ma i genitori della piccola insistono sull’estraneita dei parenti nello scenario di un presunto rapimento a scopo di estorsione. Il padre e la madre di Kata ritengono impossibile che gli zii della bimba attualmente indagati, fratelli dell’uno e dell’altra, siano coinvolti nel sequestro. “Conosco mio fratello e mio cognato – ha detto il papà di Kata all’Ansa –, mi fido di loro“. Secondo i genitori della bambina, “i pm non trovano niente e indagano sui familiari“. Il giallo di Kata torna in onda a Quarto Grado nella puntata di oggi. Uno degli indagati è lo zio Abel, colui che il giorno della sparizione, secondo il racconto dei parenti, aveva la piccola in custodia mentre la madre si trovava al lavoro.



Kata scomparsa dall’ex hotel Astor, analisi su borsone e trolley a caccia di tracce della bimba

Il borsone e i due trolley nelle disponibilità di tre degli indagati per la scomparsa di Kata sarebbero sotto sequestro per condurre analisi a caccia di tracce della bimba. Tra le persone iscritte nel fascicolo aperto dalla Procura di Firenze ci sarebbe una donna che, riporta La Nazione, si sarebbe difesa sostenendo, in sede di interrogatorio, di aver messo in uno di quei trolley soltanto dei vestiti. L’indagata si sarebbe detta estranea alla scomparsa della minore e impegnata, nelle ore successive alla scomparsa, nelle ricerche.



Lo stesso quotidiano riferisce di un summit tra inquirenti che sarebbe previsto nelle prossime ore per fare il punto della situazione e tracciare il perimetro dei prossimi step investigativi. Non ultimo quello di un possibile ritorno all’ex hotel Astor per condurre nuovi accertamenti tra cui un altro sopralluogo e una serie di scavi. La struttura era stata sequestrata lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la sparizione di Kata, e sgomberata dagli occupanti abusivi. Sul tavolo delle possibilità, la più atroce non ha ancora perso del tutto terreno: l’ipotesi che la piccola non sia mai uscita dall’albergo e, quindi, vi si trovi dentro non più in vita.