La madre di Kata rinnova il suo appello per ritrovare la figlia, scomparsa dall’ex hotel Astor di Firenze il 10 giugno 2023 in circostanze non ancora chiarite, e si rivolge nuovamente alle istituzioni, anzitutto al presidente del Consiglio per chiedere la massima attenzione sul caso. La vicenda è al centro di una complessa indagine e l’attività investigativa è incessante da mesi, da quando della piccola, 5 anni, si è persa ogni traccia. La mamma, Katherine Alvarez, intervistata da Avvenire ha ribadito di ritenere inverosimile l’ipotesi di un sequestro per vendetta nei confronti della sua famiglia. A suo dire sarebbe soltanto una diceria, una “invenzione” di chi, invece, coverebbe rancore contro il fratello (arrestato nell’ambito di un’inchiesta parallela sul racket degli affitti nella stessa struttura all’epoca occupata abusivamente).
“Chi sa qualcosa parli“, ripete la donna convinta che ci sia un muro di “omertà” dietro il giallo che sembra avere inghiottito la minore in un pomeriggio come tanti nel cuore del capoluogo toscano. La madre di Kata sostiene di sentirsi “abbandonata”, sola nella sua battaglia, ma determinata ad andare avanti. Ha rivolto un appello a Giorgia Meloni e anche al Papa, nella speranza che per loro tramite si arrivi a una massima diffusione dell’allerta sulla scomparsa della sua bambina: “Sono persone importanti che possono farsi ascoltare da altri Paesi e far arrivare la loro voce in tutto il mondo. Purtroppo, quello che è successo a me può capitare a chiunque: la presidente Meloni si metta una mano sul cuore, anche lei ha una figlia“.
Kata scomparsa 7 mesi fa a Firenze, Procura: “Indagini con tutti i mezzi possibili”
Per ritrovare Kata e riavvolgere il filo del giallo che la separa dalla sua famiglia, gli inquirenti stanno sondando ogni pista e percorrendo ogni binario a caccia di elementi che possano portare ad una svolta. Uomini e mezzi, con ogni strumento e tecnologia possibili, sono impegnati da mesi in una ricerca difficile, resa ancora più complessa dal tessuto di illegalità in cui è avvenuta la sparizione della minore. Quando si sono perse le tracce della piccola Kata, l’ex hotel Astor di Firenze era una babele fuori controllo: decine di persone, famiglie con bambini, presunti pusher e soggetti dediti al racket degli affitti di quelle stanze avrebbero occupato la struttura contribuendo, in parte, a renderla un intricato labirinto di relazioni e tensioni intestine.
È in questo articolato e nebuloso mosaico di storie e rapporti che, secondo una delle ipotesi, potrebbe essere maturato il rapimento della bambina. Katherine Alvarez non esclude che a prenderla possa essere stato qualcuno che si trovava nell’ex Astor, ma non sembra avere una precisa idea o un sospetto. Nelle ultime settimane, tra le segnalazioni giunte all’attenzone degli investigatori sarebbe spuntata la foto di una bimba su un bus, scattata forse in Spagna, che somiglierebbe a Kata. La madre, alla quale gli inquirenti hanno sottoposto l’immagine per un eventuale riconoscimento, dopo le tiepide speranze pare aver raggiunto una certezza: “Ho visto la fotografia della segnalazione, ma purtroppo non è lei“.