Di nuovo in ospedale Katherine Alvarez, mamma della piccola Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa cinque mesi fa dall’ex hotel Astor di Firenze, dove viveva con la famiglia. Lo rivela La Nazione, aggiungendo che la donna è stata soccorsa dai sanitari del 118 e dai carabinieri venerdì, nella casa del capoluogo toscano dove vive da quando è stata allontanata da quando è stata allontanata dall’ex albergo occupato. Non è il primo gesto autolesionistico della mamma di Kata, che avrebbe ingerito candeggina. Un episodio simile si era verificato nel giugno scorso, a poche ore dall’inizio delle ricerche della bambina.



Grazie alla tempestività dei soccorsi e all’arrivo dei carabinieri, che hanno piantonato Katherine Alvarez anche durante la permanenza in ospedale a Careggi, sono state evitate conseguenze peggiori. Il 10 novembre cadevano cinque mesi dalla scomparsa di Kata. La mamma sui social aveva pubblicato un pensiero per la figlia: “Ogni giorno chiedo a Dio che si prenda cura di te, ovunque tu sia. Perdonami per non esser stata attenta in quel momento“.



SCOMPARSA KATA: IL PUNTO SULLE INDAGINI

Dopo il sopralluogo nuovo nell’ex hotel Astor, la procura è tornata a indagare nel contesto dei familiari più stretti e delle persone che nell’occupazione erano più vicine a loro. Quindi, si sta circoscrivendo il periodo che va dall’ultimo momento in cui Kata è stata immortalata, quindi dalle telecamere di un negozio mentre scende le scale esterne in direzione del seminterrato o del cortile all’arrivo della madre all’albergo. Quindi, dalle 15:13 del 10 giugno alle 15:45 dello stesso giorno. Ma va riempito un buco di un’altra ora circa, in cui non sarebbe partito l’allarme in quanto gli adulti ipotizzavano che Kata fosse col fratello maggiore al campo di calcetto della chiesa poco distante.



I pm, come riportato da La Nazione, vogliono anche ricostruire chi c’era quando sarebbe partito l’allarme. Nei giorni scorsi per questo è stato convocato di nuovo in procura Carlos De La Colina, “capo” degli occupanti sudamericani dell’ex hotel Astor e amico dello zio materno di Kata, con cui è attualmente detenuto nel carcere di Sollicciano per l’altro fronte dell’inchiesta, quello sul presunto racket delle stanze, una delle ipotesi che potrebbero aver causato una vendetta verso la famiglia. L’altra ipotesi è quella dello scambio per errore, che però si sta affievolendo dopo i risultati degli interrogatori in Perù via rogatoria.