Le indagini sulla scomparsa di Kata, la bimba di 5 anni le cui tracce si sono perse il 10 giugno scorso a Firenze, procedono a ritmo serrato e battono la pista di un sequestro a scopo di estorsione. Nell’alveo dell’inchiesta si affaccia una terribile ipotesi che porta a ritenere possibile uno spostamento della bambina in un borsone dall’ex hotel Astor sgomberato il 17 giugno seguente. Ad alimentare il sospetto, dopo l’iscrizione di cinque persone nel registro degli indagati, sarebbero alcune immagini ora al vaglio degli inquirenti in cui si vedrebbero tre soggetti uscire dall’albergo con un borsone e due trolley che non si esclude potessero contenere il corpo della minore.
Uno scenario inquietante che tiene in piedi il peggiore degli orizzonti: Kata forse non più in vita e portata via in una o più valigie per essere occultata chissà dove. Poche ore fa la Procura fiorentina avrebbe notificato un avviso di garanzia ai cinque indagati – tra cui due zii di Kata – come atto necessario per procedere con accertamenti tecnici irripetibili “volti ad accertare la presenza di materiale biologico o genetico e all’estrapolazione di eventuali profili del Dna da borsoni, trolley e da rubinetti di stanze dell’hotel e alla loro successiva comparazione con quello della vittima“. All’attenzione degli investigatori anche alcune presunte tracce di sangue isolate nei bagni di tre camere della struttura in cui la minore viveva, reperti che saranno oggetto di prossima analisi e che potrebbero contribuire in modo incisivo alle indagini. Il mistero di Kata torna a Chi l’ha visto? nella prima puntata di stagione dopo la pausa estiva della trasmissione.
Scomparsa di Kata, tra gli indagati due zii e troppi misteri: caccia a possibili tracce decisive
Tra le cinque persone recentemente iscritte nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Kata, ci sarebbero due zii della bimba. Uno, riporta Ansa, sarebbe lo zio materno Argenis Abel Alvarez Vazsquez, detto Dominique, 29 anni, già arrestato per un presunto coinvolgimento nel racket degli affitti delle camere dell’ex hotel Astor con altri soggetti. Il secondo sarebbe lo zio paterno della piccola ed entrambi, riferisce l’agenzia di stampa, vivono a Firenze. Gli altri indagati, secondo quanto appreso, sarebbero una donna e due uomini ritenuti proprietari del borsone e dei due trolley su cui si concentra una parte delle attenzioni della Procura di Firenze a caccia di possibili tracce decisive per risolvere il giallo.
Tre degli indagati sarebbero stati ripresi da alcune telecamere mentre si muovono verso l’esterno della struttura proprio con quelle valigie in data e orari che gli inquirenti considererebbero di notevole interesse investigativo. Nei prossimi giorni sarebbe previsto l’avvio di operazioni di scavo all’interno dell’ex albergo. Lo scenario che emerge dalle recenti evoluzioni delle indagini, forse vicine ad una svolta, tiene però aperto un drammatico sospetto: l’ipotesi che Kata sia stata uccisa e fatta sparire per questioni ancora nebulose.