La pista del Perù e l’ipotesi di uno scambio di persona dietro il rapimento sono due dei binari su cui si articola l’inchiesta sulla scomparsa di Kata, la bimba di 5 anni le cui tracce si sono perse misteriosamete il 10 giugno scorso dall‘ex hotel Astor di Firenze in cui viveva con la famiglia. Gli inquirenti starebbero vagliando uno scenario che porterebbe al Paese d’origine della piccola, proprio in Sudamerica, e all’orizzonte, secondo La Nazione, ci sarebbe la volontà della Procura fiorentina di percorrere la via di una rogatoria internazionale per tentare di raccogliere all’estero elementi utili alla risoluzione del giallo.
Stando a quanto ricostruito dal quotidiano, non sarebbe esclusa una ritorsione contro la famiglia sbagliata per una partita di droga, precisamente cocaina, sequestrata a un trafficante di stupefacenti peruviano che all’epoca della presunta perquisizione della polizia nel suo appartamento del capoluogo toscano, non l’aveva ancora pagata ai fornitori. Era il 2022 e l’uomo, riferisce ancora La Nazione, sarebbe stato arrestato senza saldare la somma. Ma quale sarebbe il collegamento potenziale con il caso di Kata? Qui interverrebbe una coincidenza a fare da apripista all’ipotesi di uno scambio di persona: nella casa sottoposta a perquisizione, oltre al pusher peruviano si sarebbe trovata una donna, madre di una bambina che avrebbe più o meno l’età della minore oggi scomparsa, poi trasferitasi proprio nell’ex hotel Astor prima della sparizione di Kata. E quando di quest’ultima si è persa ogni traccia, qualcuno avrebbe avanzato il sospetto di una vendetta per quella partita di droga mai pagata da peruviano, vendetta che si sarebbe consumata, però, con il sequestro della bambina sbagliata: Kata, seguendo questa lettura al momento senza alcun riscontro, potrebbe essere stata rapita “per errore”.
Scomparsa di Kata, l’intercettazione di una telefonata del padre e la pista del Perù
Allo stato attuale, non risulta quindi escluso che la piccola Kata possa essere stata trasferita in Perù dopo il sequestro. Uno zio paterno della minore sarebbe stato detenuto insieme allo spacciatore peruviano che si ipotizza poter essere il reale “bersaglio” di una vendetta, e un’intercettazione telefonica rafforzerebbe questo quadro. Si tratterebbe, riferisce ancora La Nazione, di una conversazione tra il padre della minore scomparsa e suo fratello, quest’ultimo incaricato di sondare, in carcere, la possibilità dello scambio di persona per la partita di cocaina non pagata dal pusher rinchiuso nello stesso penitenziario.
La rogatoria internazionale consentirebbe agli inquirenti fiorentini di condurre interrogatori oltreoceano nell’ambito dell’inchiesta sulla sparizione della piccola, alla ricerca di eventuali tracce che possano portare a focalizzare nel modo corretto, e forse completare, un puzzle sempre più complesso e articolato. La pista sul tavolo della Procura di Firenze, spiega RaiNews, punterebbe a verificare l’ipotesi di uno spostamento della minore verso il Perù, che al momento sembrerebbe un possibile epicentro per arrivare a risolvere il mistero.