La scomparsa di Kata da quattro mesi è un giallo senza soluzione. Le tracce della bimba di 5 anni si sono perse misteriosamente il 10 giugno scorso e per la prima volta, davanti alle telecamere di Ore 14, parla l’uomo caduto da un balcone dell’ex hotel Astor poche settimane prima della sparizione della minore. Una storia, quella di Santiago, che secondo una ipotesi potrebbe essere legata alla scomparsa nell’alveo delle presunte violenze esplose intorno racket degli affitti nella struttura occupata abusivamente da decine di famiglie. Secondo il suo parere, però, i due fatti sarebbero totalmente slegati e la sua vicenda non avrebbe niente a che fare con il mistero di Kata: “Il racket affitti non c’entra, chiedete ai genitori” avrebbe precisato Santiago.
La caduta dell’uomo dalla finestra della sua stanza nell’ex albergo risalirebbe al 28 maggio scorso. Sarebbe stato ricoverato e dimesso il 1° giugno seguente, nove giorni prima della sparizione della bambina, ma ribadisce che la sua questione non sarebbe collegata in alcun modo con il rapimento della piccola. Secondo la versione di Santiago, si sarebbe gettato nel vuoto per scampare a morte certa quando alcuni soggetti, ritenuti ai vertici del controllo del giro di affitti illeciti nella struttura, avrebbero tentato di introdursi nella sua camera per ucciderlo. Coinvolto nel presunto giro lo zio materno della bimba, Abel, finito in carcere con altre persone e considerato l’ultimo ad aver tenuto in custodia la minore prima che sparisse.
Il giallo del video di Kata prima della scomparsa: una figura misteriosa davanti all’ex hotel Astor prima del rapimento
Nel giallo di Kata c’è un altro mistero da risolvere: chi c’era davanti all’ex hotel Astor negli istanti in cui si perdevano le tracce della bambina? Chi l’ha visto? ha analizzato il video che ritrae Kata sulle scale esterne che danno sul cortile della struttura, poco prima della scomparsa, e a un certo punto la minore si ferma e sembra guardare in direzione di una persona che si trova fuori dall’ex albergo. Di questa, al momento ancora non identificata, si intravedono un ciuffo di capelli scuri e una maglietta chiara. L’attenzione della bambina sembra essere attirata da qualcuno o da qualcosa, forse nell’ambito di un piano per farla cadere in trappola, proprio nei minuti che precedono la sua sparizione.
La madre e il padre della piccola si sono sempre detti convinti che sia stata rapita da soggetti estranei al circuito familiare. Certi, a loro dire, di non conoscere il movente del sequestro e di non avere conti in sospeso che possano in qualche modo inquadrare la sparizione della figlia nel tessuto di una vendetta trasversale o di un tentativo di estorsione. Le indagini vagliano ogni pista e tra queste si punta al Perù, terra d’origine della famiglia: i pm fiorentini potranno infatti procedere agli interrogatori di 14 persone ritenute di potenziale interesse nell’inchiesta, cittadini peruviani che vivono oltreoceano e che avrebbero contatti con alcuni familiari per parentela o amicizia. Le ipotesi, mai escluse, sono almeno due in merito allo scenario peruviano: la piccola potrebbe essere stata trasferita lì dopo il sequestro oppure qualcuno, sebbene dall’altra parte del mondo, potrebbe essere a conoscenza di elementi preziosi per risolvere il giallo.