A più di un anno e mezzo di distanza dalla misteriosa sparizione della piccola Kata dall’ex albergo Astori di Firenze la madre nella tarda serata di ieri ha partecipato ad un evento organizzato dall’associazione Penelope per ricordare tutti i numerosi bambini spariti nel nulla affinché non si smetta mai di tenere accesi i riflettori sui loro casi: un evento nel corso del quale è stata citata la piccola Denise Pipitone, ma anche Angela Celentano, Mirella Gregori, Emanuela Orlandi ed – ovviamente – la piccola Kata che dopo aver destato un grande clamore mediatico sembra essere stata dimenticata da quotidiani e media; ma – fortunatamente – non dagli inquirenti che continuano a seguire le pochissime piste disponibili.
Partendo dal principio, è bene ricordare che della piccola Kata si parlava quasi incessantemente nel giugno dello scorso anno quando la madre e il padre comparvero in numerose trasmissioni televisive raccontando che la loro figlia di appena 5 anni era sparita nel nulla mentre stava giocando in cortile con alcuni amichetti che vivono nello stabile occupato: da subito fu chiaro che la sparizione era legata ad un vero e proprio rapimento e sondando i video di sorveglianza dell’hotel si è riusciti a risalire a due figure maschili mai identificate che hanno seguito la piccola all’interno di un corridoio dal quale non è più uscita.
La madre di Kata: “Sarà Dio a dirmi la verità su mia figlia e a riportarmela a casa”
Di Kata, all’evento fiorentino è tornata a parlarne la madre – Katherine Alvarez Vasquez – che ha immediatamente criticato l’enorme “omertà di tutte le persone che vivono a Firenze” e che fino ad ora non hanno aiutato a risalire all’ubicazione della piccola, sottolineando che tra le vie e le abitazioni cittadine “si nasconde il mistero della sparizione di mia figlia” poco prima di precisare che “il mio cuore è pieno di speranza ed è quello che mi mantiene in piedi e mi dà la forza di continuare a cercarla”.
Dal conto suo, la madre di Kata si dice quasi certa che “qualche famiglia ha preso nostra figlia” e qualche “qualcuno gliel’ha venduta” dato che dopo più di un anno “nessuno mi ha chiamato per il riscatto”, per poi precisare che ritiene assurdo che “nessuna telecamera l’abbia ripresa” mentre si allontanava – probabilmente prigioniera di qualcuno – dallo stabile, lodando infine il lungo lavoro di ricerca da parte degli inquirenti che – spiega – “stanno facendo di tutto per cercare mia figlia, e so che la ritroveranno”.
Chiudendo la sua brevissima intervista rilasciata ai giornalisti presenti, la madre di Kata ci tiene a mettere anche in chiaro che “io ho molta fede e credo in Dio, so che lui in qualche momento mi farà sapere la verità perché so che la verità verrà fuori e che mia figlia tornerà a casa”, precisando che “fino a prova contraria” continuerà incessantemente a credere che “mia figlia sia viva” e tenuta prigioniera da qualcuno.