Il Perù ha accolto la richiesta di rogatoria avanzata dai pm fiorentini per ascoltare 14 persone ritenute di potenziale interesse per le indagini sulla scomparsa di Kata, la bimba di 5 anni le cui tracce si sono perse il 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor di Firenze. Si tratta di un passaggio cruciale per percorrere concretamente una delle piste al vaglio degli inquirenti italiani, cioè quella di un possibile trasferimento della minore nel Paese d’origine.



Grazie a questo via libera, sarà possibile condurre interrogatori in videoconferenza per acquisire le testimonianze di parenti e amici dei genitori della bambina. Tutti soggetti che, secondo le ipotesi finora non escluse, potrebbero essere a conoscenza di elementi preziosi per l’inchiesta e che saranno chiamati a rispondere alle domande dei titolari del fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione aperto dalla Procura del capoluogo toscano, il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e i sostituti Christine Von Borries e Giuseppe Ledda. Il padre e la madre di Kata sono fermi sulla loro convinzione: la loro bimba vittima di un rapimento di cui dicono di ignorare il movente. Tra gli scenari esplorati nell’ambito dell’inchiesta anche quello di uno scambio di persona: la piccola Kata potrebbe essere stata rapita perché ritenuta figlia di una donna vicina a un pusher, anch’egli residente nella struttura occupata abusivamente da decine di famiglie fino al momento della scomparsa della minore, coinvolto nel presunto mancato pagamento di una ingente partita di droga a cui sarebbe seguita una presunta “vendetta trasversale”.



Kata scomparsa a Firenze: il punto sulle indagini

Pochi giorni fa, le analisi sulle tracce ematiche rinvenute sui rubinetti di alcune stanze dell’ex hotel Astor di Firenze hanno escluso che si tratti di sangue della bambina, ipotesi che aveva alimentato il sospetto di un’azione violenta e, nella peggiore delle possibilità, quello di un omicidio. La rogatoria avanzata dalla Procura fiorentina per ascoltare 14 persone ritenute di interesse per le indagini, riporta Adnkronos, punta a sentire in particolare uno zio paterno di Kata attualmente detenuto in un carcere di Lima, e un altro cittadino peruviano, recluso nello stesso penitenziario, che potrebbe aver raccolto alcune confidenze del primo o essere a conoscenza di dettagli a supporto della pista di un possibile scambio di persona.



Stando a quanto finora emerso, l’asse principale su cui si muove l’inchiesta dei pm di Firenze è il sequestro di persona a scopo di estorsione legato a una presunta ritorsione nell’ambito del racket degli affitti degli alloggi nell’ex albergo in cui Kata viveva con la madre e altri parenti. Una vicenda che avrebbe portato all’arresto di quattro persone tra cui lo zio materno della bimba, l’ultimo al quale sarebbe stata affidata il giorno della sparizione mentre la mamma era al lavoro. Al momento nessuna ipotesi è stata definitivamente esclusa: la sorte di Kata è un giallo in cui restano ancora in piedi anche le piste più inquietanti: omicidio e pedofilia.