Le indagini sulla scomparsa della piccola Kata a Firenze tornano al punto di partenza, l’ex hotel Astor del capoluogo toscano in cui il giallo è iniziato. La bimba di 5 anni di origini peruviane è sparita misteriosamente il 10 giugno scorso e da allora non ci sono risposte sulla sua sorte. L’inchiesta per sequestro di persona vedrebbe cinque persone indagate tra cui due zii della minore, uno paterno e uno materno, ma la sensazione che regna tra più parti è che si sia perso molto tempo prezioso per arrivare ad una svolta tempestiva e positiva.



Secondo quanto riportato poche ore fa dalla trasmissione Ore 14 di Milo Infante, in onda su Rai 2, gli inquirenti avrebbero deciso di tornare in quella struttura, sgomberata dalle famiglie che la occupavano abusivamente il 17 giugno scorso – sette giorni dopo la sparizione di Kata – per tentare di individuare eventuali tracce nascoste ricondicibili agli ultimi spostamenti della bambina. Al vaglio ci sarebbero delle tracce ematiche isolate sui rubinetti nelle stanze indicate tra le disponibilità di alcuni degli indagati, e sarebbero previste analisi su un borsone e due trolley a caccia di Dna utile per capire se la bimba possa essere stata portata via dall’Astor proprio in una delle valigie impresse nei fotogrammi a disposizione degli investigatori. Sequenze che riprenderebbero alcuni indagati allontanarsi dall’ex albergo in orari ritenuti di interesse per le indagini.



L’ipotesi dietro il sequestro di Kata

Una delle ipotesi che avrebbe preso maggiormente corpo in sede di indagini sarebbe quella di un sequestro a scopo di estorsione con un contestuale scambio di persona. Non si esclude che il presunto rapimento di Kata sia avvenuto nel tessuto di una vendetta trasversale contro un pusher che non avrebbe pagato una importante partita di droga ai fornitori. Nessun collegamento con la famiglia della bambina, ma lo scenario di un presunto piano portato a termine contro il bersaglio sbagliato: il soggetto che avrebbe maturato un debito consistente per traffico di stupefacenti, secondo quanto trapelato, avrebbe vissuto all’ex Astor in compagnia di una donna madre di una bambina che avrebbe più o meno la stessa età di Kata. Un dettaglio che avrebbe indotto in errore i presunti rapitori.



Si tratta di una pista che è in piedi insieme a tante altre, compresa quella di uno spostamento della minore in Perù, suo Paese d’origine, e all’ultima, più drammatica e atroce, di un omicidio. Nei prossimi giorni sarebbero previsti accertamenti irripetibili all’interno della struttura, alla presenza dei consulenti di parte compreso l’ex comandante del Ris di Parma, il generale Luciano Garofano, esperto incaricato dai genitori di Kata. Secondo quanto riportato da Ore 14, la Procura di Firenze avrebbe disposto una serie di attività importanti nell’ex hotel tra cui scavi e carotaggi alla ricerca di ogni minima traccia che consenta il ritrovamento della piccola. Non è ancora escluso che gli ambienti possano aver subito modifiche successive alla sparizione della minore e per questo saranno necessari ulteriori approfondimenti.