Il mistero di Kata si arricchisce di nuove indiscrezioni: lo zio Abel Dominique, a cui la bambina era stata affidata mentre la mamma era a lavoro, è stato distratto nel momento della scomparsa da un uomo. A raccontarlo a Quarto Grado è Camila, una donna che viveva all’ex Hotel Astor insieme ai suoi cinque figli. “Dopo le 14.00 ha iniziato a piovere. Io ho preso i miei figli e sono andati in camera. Tutti i bambini romeni erano in corridoio e giocavano insieme, mentre Kata e gli altri bambini peruviani non c’erano”, ha ricordato.



È proprio in quegli istanti che sarebbe entrato lo sconosciuto. “È venuto un ragazzo che sembrava rumeno, coi jeans e una maglietta bianca. Aveva un tatuaggio sulla gola, forse di una fiamma. Ha chiesto dove abitava Abel Dominique. Gli abbiamo chiesto chi era ma non ha risposto, diceva soltanto chi cercava. Io ho detto quindi a mio figlio maggiore di accompagnarlo da lui e dopo è tornato giù”, questo il racconto. Una versione confermata anche dalla mamma di Kata. “È venuto da mio fratello e gli ha chiesto di sbloccargli un telefono. Lui non fa questo lavoro, è da chiedersi perché questa persona si sia rivolta a lui”.



Kata, un uomo ha distratto lo zio Dominique durante la scomparsa: il racconto

L’uomo che ha distratto lo zio Abel Dominique durante la scomparsa di Kata non sembrerebbe essere stato ancora identificato dagli inquirenti. È da capire se realmente lo sconosciuto abbia contribuito ad evitare che l’uomo si accorgesse che la bambina era stata rapita. I dubbi da chiarire sulla vicenda, tuttavia, sono ancora tanti. È per questo motivo che si sta andando avanti con le analisi: dalla camera 104 dove viveva e dove sono state ritrovate tracce di sangue ancora non attribuite ai trolley che sono stati sequestrati.

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