“Voglio la verità, voglio sapere cos’è successo a mia figlia”: è un grido di dolore quello della mamma della piccola Kata, per la prima volta presente in uno studio televisivo a Pomeriggio Cinque. “La polizia ha perso molto tempo” ha spiegato la donna, che continua ad avere una sua idea di quanto accaduto. “Credo sinceramente, che l’abbiano portata fuori quello stesso giorno. Penso che sia inutile continuare a cercare lì, mia figlia, Cos’hanno trovato? Niente. Dobbiamo cercare da altre parti. Ho fatto sapere agli inquirenti quali sono i miei sospetti e ho dato loro anche tanti strumenti per cercare un’altra pista”.
Per la donna, disperata, chi quel giorno era fuori dall’ex hotel Astor deve necessariamente sapere cosa sia successo alla bambina: “Quelli che erano lì sanno qualcosa. Mia figlia non può sparire nel nulla, erano le tre di pomeriggio, era giorno. Credo però che bisogna cercare fuori da quel posto perché ormai Kata non è più lì”. La donna ha poi denunciato il tempo utile che si è perso nelle prime ore dopo la sparizione della bambina: “Anche quando ho chiamato la polizia non è arrivata subito, volevano che fossi io ad andare da loro. E quando sono andata lì mi hanno fatto perdere perché anche loro non credevano a quello che dicevo. Mi chiedevano: e ora che si fa? Proprio nel fare la denuncia ho perso più tempo, avrei potuto cercare direttamente mia figlia“.
Mamma di Kata: “All’inizio ho avuto dubbi su tutti”
Katherine Alvarez cerca da mesi Kata, la sua bambina di soli 4 anni, ma ogni sforzo, fino a questo momento, è stato inutile: la piccola sembra essere svanita nel nulla. “All’inizio ho avuto il dubbio di tutti e ho chiesto a mio fratello al quale l’avevo lasciata. Poi, vedendo tutta la situazione, sentendo quello che succedeva lì dentro, ho pensato anche ad altre persone. E sono andata dagli inquirenti a dire di queste persone, su cui ho sospetti” ha spiegato la mamma, che ha poi chiesto agli inquirenti: “Non continuate a fare ombra sulla mia famiglia, voglio sapere cosa è successo a mia figlia quel giorno”.
Intanto il papà di Kata è tornato in carcere. L’uomo, che era stato rilasciato con obbligo di firma, non si sarebbe presentato ben quattro volte in caserma e dunque è tornato dietro le sbarre. Proseguono intanto le ricerche della bimba: stamattina sono arrivati anche i cacciatori di Calabria all’Astor. L’ex hotel è stato sgomberato negli scorsi giorni di tutto ciò che era rimasto ma un nuovo sopralluogo dei carabinieri è stato svolto per cercare di trovare elementi utili alle indagini.