“Chi l’ha visto?” torna a occuparsi stasera del suicidio di Katia Palagi dopo la truffa online che aveva subito, anche perché dopo che la sua storia è stata raccontata la settimana scorsa, il centralino del programma è stato preso d’assalto. Infatti, la trasmissione ha fatto sapere di essere stata sommersa da richieste di aiuto da parte di altre vittime di truffe. Ad esempio, una donna racconterà la storia di suo fratello, che ha perso. Nei giorni scorsi il marito Giacinto Canini ha raccontato il calvario vissuto dalla moglie. L’uomo ha spiegato che la 56enne aveva riposto la sua fiducia “in qualcuno che le ha tagliato le gambe” e che per oltre due anni aveva provato a uscirne.
Il giorno in cui si è lanciata dal viadotto di Bozzano, suicidandosi, Katia Palagi chiamò il marito per chiedergli 3mila euro. Lui stava guidando, quindi le disse che l’avrebbe richiamata, ma quando lo fece era troppo tardi, perché la polizia stradale lo chiamò per comunicargli la tragedia. La sorella Marisa Palagi proprio a “Chi l’ha visto?” ha raccontato che Katia dal 2022 versava migliaia di euro su conti all’estero nella convinzione di effettuare investimenti in criptovalute, anche perché riceveva grafici riguardo l’andamento positivo dei suoi affari.
KATIA PALAGI ISTIGATA AL SUICIDIO? IL TUNNEL DELLE TRUFFE
Ad esempio, le dicevano che era il momento giusto per investire altri soldi, così lei avrebbe perso tutti i suoi risparmi. Non solo: arrivò anche a prendere un finanziamento quando le vennero chiesti altri soldi. Una volta aver compreso che era stata vittima di una truffa, denunciò tutto alla Guardia di Finanza di Viareggio. Nel frattempo, trovò online una società di consulenza per recuperare i soldi, riuscendo a ottenere somme modeste, per poi scoprire che erano comunque una parte di soldi di persone truffate, mentre la parte grande restava nelle casse della società.
La situazione per Katia Palagi precipitò quando venne denunciata da un’altra vittima, perché temeva di essere “rovinata”. La sorella di Katia Palagi ha aggiunto che il giorno del suicidio uscì da scuola a Massarosa, dove lavorava in segreteria, disse che doveva sistemare delle cose e aprì un nuovo finanziamento, ma non c’erano state avvisaglie per presumere quel gesto, anche se i problemi erano evidenti. Il sospetto della famiglia è che sia stata istigata al suicidio, perché nel biglietto di addio ha lasciato una raccomandazione, quella cioè a rispondere al telefono come se fosse lei e a seguire le indicazioni per ricevere i soldi.