Nel 2015 la cantante Katy Perry comprò dall’arcidiocesi di Los Angeles un ex convento di suore ormai chiuso e abbandonato per la bella cifra di 15 milioni di dollari, per trasformarlo in abitazione privata e anche in uno shop. Ma le suore ancora sopravvissute, due, dell’Ordine del Santo e Immacolato Cuore della Vergine Maria si opposero alla decisione dell’arcidiocesi, dicendo che solo loro avevano il diritto di vendere o meno la struttura. Avevano infatti comprato la struttura nel 1972. Nel 2011 l’arcidiocesi mandò via le poche suore ancora in vita dal convento e lo misero in vendita. Le suore vendettero il convento a una donna di affari nel 2015, ma l’arcidicoesi si mise in guerra con le suore, dicendo che non avevano diritto di farlo, e invece approvarono l’acquisto da parte della cantante. Si arrivò in tribunale, con un giudice che sentenziò che la vendita da parte delle suore non aveva valore. Ma le due suore sopravvissute, Suor Rita Callanan di 81 anni e e Suor Catherine Rose Holzman, 89 anni, continuarono la loro battaglia legale fino a che lo scorso anno la seconda, rimasta nel frattempo anche paralizzata, collassò e morì in tribunale.
LA MORTE DELLA SUORA
Secondo i presenti le sue ultime parole furono “Katy Perry, per favore, fermati”. Secondo suor Callanan la colpa della morte della suora è della cantante, che è arrivata ad accusare di “avere le mani sporche del suo sangue”. La suora accusa anche l’arcidiocesi di non permettersi di esprimersi pubblicamente e di aver fatto sparire dei documenti importanti dalla sua abitazione. Adesso il convento è di nuovo sul mercato, per la cifra astronomica di 15 milioni di dollari, perché Katy Perry dopo tutta questa storia non vuole più comprarlo. Alla base di tutto, come ha ammesso suor Callanan, il fatto che le suor non volevano che un’artista, giudicata scandalosa, comprasse l’edificio. Ha anche ammesso che le suore non avevano il diritto di metterlo in vendita.