Kekko Silvestre prende coraggio e parla della depressione a Verissimo: “Mi devo scusare con te, quando sono venuto non stavo bene, ma non volevo parlarne. Avevo vergogna. Ma ho capito che ci sono tante persone che soffrono di questa malattia”, ha detto a Silvia Toffanin. Il ritorno al Festival di Sanremo lo ha aiutato, ma non è stato facile: “Ritornare al Festival è stato faticoso per uno che non ci andava da dieci anni. Tra i problemi che ho avuto e la pandemia, non ero più abituato a quei ritmi”. Il cantante ha voluto mandare un messaggio: “Bisogna curarsi, ma soprattutto affrontare le proprie paure”.



Tutto è cominciato il 29 aprile 2021: “Non mi si piegavano più le gambe e non riuscivo ad alzarmi dal letto. Mi riempì di vitamine, ma poi mi sono preoccupato perché è andata così per giorni. Hanno chiamato un neurologo, pensando ad una malattia degenerativa”. Il medico gli spiegò che aveva represso problemi e attacchi di panico per anni; quindi, la depressione lo ha colpito a livello muscolare. “Inizialmente non volevo prendere farmaci”. Sono stati giorni tremendi: “Pensavo di morire, è stato terribile, ma ora sto meglio”. Kekko Silvestre ha anche rievocato il dolore per la morte di Pau Dones degli Jarabe De Palo: “Quando si perde qualcuno si tende a non ricordarlo tutti i giorni. Per me Pau, che mi accompagnava con la sua musica e amicizia, era importante, mi ha insegnato tante cose. Quindi, così penso a lui e questa per me è una cosa bella. Ha la sua stessa allegria, quindi sono contento”. (agg. di Silvana Palazzo)

Kekko Silvestre: la depressione e la reazione dei Modà

Kekko Silvestre (Francesco Silvestre), frontman dei Modà, classe 1978, sarà uno degli ospiti di Verissimo e parlerà a Silvia Toffanin di uno dei suoi recenti periodi più brutti: la lotta alla depressione. Al Corriere della Sera, il cantante aveva descritto così la depressione: “È un male oscuro che non si fa vedere e vive dentro di te”. Poi aveva approfondito, raccontando quello che gli era accaduto: “Il 29 aprile 2021 mi sono svegliato e non riuscivo a piegare le gambe. Pensavo fosse un’influenza ma dopo dieci giorni a letto ho temuto che potesse essere una malattia degenerativa. Mi ha visitato un neurologo e mi ha diagnosticato la depressione”.

Kekko Silvestre ha capito solo in seguito cosa gli stesse realmente accadendo, ricollegando tutti gli avvenimenti degli ultimi anni e il Festival di Sanremo 2023 per lui è stata una rivincita dato che il suo brano: “Lasciami”, poteva essere interpretato come “il racconto della fine di un amore” ma in realtà per lui rappresentava la fine della sua depressione e del suo periodo buio. Gli altri componenti dei Modà gli sono sempre stati vicino ma la situazione era delicata e piuttosto che “stressarlo” hanno deciso di attendere che fosse lui a parlarne.

Kekko Silvestre: Perché aveva la depressione? Come l’ha curata?

Kekko Silvestre aveva raccontato al Corriere della Sera di aver capito solo dopo un po’ di tempo cosa gli stesse realmente accadendo: “Ho capito tutto dopo. Da anni avevo attacchi di panico prima dei concerti, ma sono andato avanti negando, mostrandomi forte anche per il senso di responsabilità verso la mia famiglia e i miei genitori. Ho accumulato troppo e il cervello alla fine mi ha bloccato il fisico. Nel tour del 2017, quello dopo i due San Siro, sentivo le gambe che non tenevano, andavo in confusione… All’ultima data mia madre aveva in mano il rosario… Ho pensato di smettere del tutto. Nei mesi successivi mia figlia Gioia mi ha chiesto più volte ‘Papà perché non canti più?’. Le dicevo che era per il mal di gola. Mi si è stretto il cuore quando la pediatra le ha prescritto un antibiotico e lei le ha detto di darlo anche a me”.

Kekko ha risolto la situazione e ha iniziato a curarsi solo dopo aver raggiunto il “limite”: “Quando è arrivato il blocco fisico: un mese dopo l’11 maggio, ho iniziato a curarmi. I farmaci sono il veleno di cui parlo nella canzone. All’inizio li vedi così, pensi che quelle medicine si diano ai pazzi. Mi vergognavo, ma lentamente sono tornato a vedere i lati positivi della vita”.