Kentaro Miura e la sua scomparsa continuano a occupare gli spazi dei quotidiani digitali e dei social network. Il papà di Berserk se n’è andato lo scorso 6 maggio a soli 54 anni d’età per una dissezione aortica acuta che non gli ha lasciato scampo. Tra le tante testimonianze d’affetto che sono giunte in queste ore (innumerevoli quelle provenienti dal Giappone) si registra anche quella di David Puente sulle colonne di “Open”, il quale ha voluto lasciare un suo personale ricordo di Kentaro Miura.
“È difficile mettere in parole quasi 32 anni di fumetto e molti estimatori più esperti di me potrebbero farmi giustamente le pulci – scrive –. Sta di fatto che l’intensità della storia, la capacità di scavare nel profondo dei sentimenti umani, l’enorme empatia che il lettore riesce a provare per Gatsu e la sua determinazione nel voler fare del bene, nonostante tutto il dolore che ha subito e ha visto infliggere alle persone che amava, ma anche l’intrusione di momenti comicamente demenziali capaci di rompere la tensione, hanno fatto diventare Berserk uno dei fumetti più belli e ‘completi’ che abbia mai letto. Tra virgolette ‘completi’, visto come è andata a finire”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Kentaro Miura è morto, fu premiato per Berserk
La notizia della morte di Kentaro Miura, diffusa sui social network dalla sua casa editrice, ha gettato migliaia di fan e di lettori nello sconforto. Stando a quanto riportato, una dissezione aortica acuta ha portato alla scomparsa del fumettista nipponico, distintosi nel 2002 per Berserk nella categoria “Award of Excellence” del prestigioso premio culturale giapponese Osamu Tezuka. Proprio per quanto concerne Berserk, riporta l’Ansa, esso è stato pubblicato a puntate sulla rivista “Young Animal”, divenendo anche oggetto di una trasmissione manga, “di cui i 40 volumi fino ad oggi pubblicati hanno venduto più di 50 milioni di copie in quindici paesi, tra cui Francia e Stati Uniti”. Questo lavoro, ancora in corso, “era stato anche adattato in una serie animata, un romanzo, film d’animazione al cinema o persino nei videogiochi. Con la sua violenza grafica e il design molto dettagliato, Berserk ha fortemente influenzato altre produzioni culturali, come la serie di videogiochi giapponese Souls (Demon’s Souls, Dark Souls)”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
Kentaro Miura è morto, aveva 54 anni
Kentaro Miura è morto per dissezione aortica acuta. Questa è la notizia che sta sconvolgendo i fan dei fumetti in queste ore ma che qualcuno sapeva già da giorni visto che il papà di Berserk è morto ormai il 6 maggio scorso proprio a causa di una dissezione aortica acuta, secondo una dichiarazione dell’editore di Berserk Hakusensha. Non c’è bisogno di spiegare a chi ama i fumetti che proprio lui ha iniziato ormai quasi 40 anni fa la saga di Berserk, era il 1989, manga dark fantasy ambientato in un brutale universo di ispirazione medievale, che ha cambiato il genere dando vita poi ad un filone che si è consolidato poi anche con videogiochi come Dark Souls, Bloodborne e Final Fantasy. La sua opera è vasta così come il lasciato che oggi regala alle generazioni che verranno e che sicuramente apprezzeranno il suo lavoro.
Kentaro Miura è morto per dissezione aortica acuta
Kentaro Miura ha iniziato a disegnare all’età di 10 anni, creando manga per i suoi compagni di classe, ma si è rapidamente avviato poi verso la specializzazione in questo campo e poi il suo lavoro diventando assistente di George Morikawa, il creatore del manga di boxe Hajime No Ippo. Sono tanti i messaggi di cordoglio che stanno arrivando in queste ore sui social ma, soprattutto, in molti si chiedono quale sia il destino di Berserk, i fumetti per i quali si è pensato ad un anime nel 1997 che ha coperto i primi archi narrativi del manga e lo stesso poi è avvenuto in futuro con tanto di arrivo di videogiochi basati su Berserk. La serializzazione di Berserk era in corso e adesso si teme che il manga di Miura rimanga incompiuto. C’è davvero un capitolo di cui ancora non conosciamo l’esistenza e in grado di chiudere questa storia?