La Cornovaglia intende riappropriarsi della propria identità culturale e delle radici celtiche anche attraverso il recupero dell’antico idioma, la lingua Kernewek, detta lingua cornica. Questo caratteristico linguaggio era stato già considerato ad alto pericolo di estinzione, rischiando di scomparire per sempre, fin dall’inizio della sua abolizione a causa della conquista della regione da parte della monarchia inglese nel 1549. Anno nel quale i Tudor imposero l’uso di una sola lingua in tutto il paese, l’inglese, costringendo così i locali ad abbandonare progressivamente il Kernewek, che rimase poi testimoniato soltanto in alcuni libri che ne dimostravano l’utilizzo anche in campo letterario ed iscrizioni presenti nell’area.
La lingua cornica è rimasta per lungo tempo all’interno di una nicchia di minoranza culturale, e negli anni sempre più abbandonata dalla popolazione locale. Fino a quando il progressivo declino non portò il cornico ad essere considerato un patrimonio culturale da dover assolutamente recuperare. Nel ventesimo secolo quindi, ci fu uno straordinario ritorno alle origini con una rivitalizzazione anche in chiave moderna dell’idioma Kernewek, che attualmente può vantare anche numerosi movimenti a favore del recupero di un’identità che sembrava destinata a scomparire con la globalizzazione.
Cornovaglia, alla scoperta dell’antica lingua cornica
La BBC nella pagina riservata a viaggi e cultura dedica ampio spazio alla lingua cornica e al suo recupero da parte della popolazione della Cornovaglia, come importante testimonianza dell’antica civiltà celtica precedente alla repressione inglese. Tra i più importanti luoghi da visitare, oltre alle librerie che hanno riportato alla luce importanti documenti della lingua in forma scritta c’è anche la lapide dedicata alla “Rivolta del Prayer Book”, un evento di sommossa del popolazione della Cornovaglia durante il quale i cittadini protestarono per l’imposizione della Riforma Inlgese che decise di adottare la teologia unificata protestante in tutta la Gran Bretagna.
Oltre alla targa commemoratva dedicata a Dolly Pentreath, nota per essere l’ultima parlante nativa della lingua cornica. Dopo la rivitalizzazione di questo idioma, attualmente il Cornish Language Office, stima che ci siano almeno 400 persone in grado di utilizzare il Kernewek e conversare in lingua. Questo dimostra che la riappropriazione culturale sta funzionando, e finalmente, anche l’Unesco ha dichiarato che il cornico non è più in pericolo di estinzione, quindi riclassificato a livello successivo come “rischio critico”.