E’ morto all’età di 59 anni Kevin Mitnick, quello che da molti viene considerato il più grande hacker di tutti i tempi. Il decesso, come riferito da numerosi organi di informazione online, a cominciare da Fanpage, è giunto a seguito di una serie di complicazioni mediche legate ad un tumore che lo stesso Mitnick aveva al pancreas. Il dramma nel dramma il fatto che lo stesso 59enne era in attesa di diventare padre visto che la sua compagna aspettava il loro primo bimbo. Il suo nome sarà sempre legato al titolo di “hacker più ricercato del mondo”, ma anche al suo libro “L’Arte dell’inganno”, scritto dallo steso Mitnick e in cui raccontava cosa voleva dire vivere da hacker.



Che quella delle intrusioni e delle truffe contro il sistema fosse la sua strada, il 59enne lo aveva capito fin da quando era ragazzino, precisamente a 12 anni, quando aveva trovato un modo per viaggiare gratis sui bus attraverso una scheda già perforata, molto simile a quella che era in dotazione ai controllori. A 17 anni aveva invece iniziato a confrontarsi con i sistemi di sicurezza delle compagnie telefoniche, e lo faceva senza alcun sistema informatico d’avanguardia. Di fatto Kevin Mitnick chiamava, si fingeva un tecnico, un dipendente, un supervisore e alla fine riusciva ad accedere ai dati dell’azienda che gli interessavano.



KEVIN MITNICK MORTO A 59 ANNI: ARRESTATO NEL 1995 E CONDANNATO A 5 ANNI

Con il passare degli anni queste “intrusioni” divennero dei veri e propri crimini federali, e alla fine all’hacker venne contestato di essersi intrufolato in centinaia di banche dati fra gli anni ’80 e ’90, anche se molte accuse sono state rimandate al mittente dallo stesso 59enne scomparso in queste ore. Il 15 febbraio del 1995 Kevin Mitnick fu arrestato dall’FBI dopo una caccia all’uomo, e in seguito condannato a 5 anni di carcere.

“Aveva accesso a segreti commerciali aziendali del valore di milioni di dollari. Era una minaccia enorme”, disse Kent Walker, ex assistente procuratore a San Francisco. Secondo quanto scrive il New York Times, nei tre anni successivi al rilascio Mitnick non ha potuto usare un pc o un telefono senza un supervisore al suo fianco.