Kevin Spacey, gettato per lungo tempo al centro della bufera scaturita dal movimento #MeToo, è stato recentemente premiato con la “Stella della Mole”. La premiazione avvenuta a Torino, grazie al ruolo che ha potuto interpretare nel film L’uomo che disegnò Dio, diretto da Franco Nero, è stata accolta da numerose critiche, mentre l’attore l’ha visto come una sorta di punto di ripartenza, dopo un lungo periodo difficile che l’ha costretto ad allontanarsi dai set e dal palcoscenico del teatro.
“Quello che vedete scorrere sui media non rappresenta necessariamente la realtà“, ha detto Kevin Spacey ritirando il premio dal sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, “è piuttosto il riflesso di un tic, della loro abitudine di riportare le notizie come se fossero assolute ‘prime volte'”. Si è detto felice per l’accoglienza che ha trovato a Torino, “ho incontrato tante persone che mi hanno dato un benvenuto caloroso, mostrandomi il loro affetto genuino, ma tutto questo fa parte della mia vita quotidiana. Non ho vissuto nascondendomi e non mi sono chiuso in una grotta”, commenta Kevin Spacey, “ho continuato a stare in mezzo alla gente, a frequentare ristoranti, a guidare la mia auto, ad andare dove volevo, soprattutto ad avere rapporti con i miei amici e, per questo, mi sento molto fortunato”.
Kevin Spacey: “Guardate più da vicino voi stessi e la realtà”
Sempre dal palco del cinema Massimo, Kevin Spacey ha rivolto una speranza a tutte le persone in sala, “vi auguro, nella vita, di guardare più da vicino, voi stessi e la realtà che vi circonda”. “Il premio ricevuto a Torino va anche a tutti quelli che hanno creduto nel mio talento”, commenta in un’intervista a La Stampa, in cui si dice grato che “il Museo del Cinema ha avuto le palle di invitarmi”.
“Nella vita”, spiega Kevin Spacey commentando la lontana dal suo amato lavoro, “capita a ognuno di vedersela con delle difficoltà e a ognuno, qualunque tipo di professione faccia, succede di doversi battere per realizzare i propri sogni”. Ci tiene anche a ringraziare Franco Nero, il regista del film per cui è stato premiato, “per la grande opportunità che mi ha offerto, quello che lui ha fatto per la mia vita. In una fase in cui tutti gli altri avevano paura“, racconta Kevin Spacey, “lui è venuto da me e mi ha dato la parte, indipendentemente da tutte le critiche”. “La vita inevitabilmente comporta mutamenti”, conclude l’attore a La Stampa, “ma è anche piena di benedizioni e di opportunità. Credo che, in certi momenti, sia necessario affrontare dei silenzi, perché è nel silenzio che possiamo trovare risposte e occasioni nuove per il futuro”.