Ali Khamenei torna a scagliarsi contro “Charlie Hebdo”, il giornale satirico francese che in passato aveva ironizzato sull’Islam e messo in prima pagina delle salaci caricature del profeta Maometto. La Guida Suprema dell’Iran infatti è tornato sull’argomento tacciando come un “peccato imperdonabile” la linea editoriale della pubblicazione con sede a Parigi che, come si ricorda, il 7 gennaio del 2015 fu l’obbiettivo di un attentato terroristico contro la sua redazione che causò 12 vittime e 11 feriti. Secondo l’81enne politico e religioso iraniano, infatti, le copertine di “Charlie Hebdo” rivelerebbero l’ostilità e a suo dire l’odio del sistema politico e culturale dell’Occidente nei confronti dell’Islam e della comunità musulmana che ha deciso di rispondere in questo modo alla ripubblicazione delle caricature di Maometto sul magazine satirico della scorsa settimana, decisione simbolica presa in concomitanza con l’avvio del processo per le stragi perpetrate appunto cinque anni fa.

ALI KHAMENEI, “LE CARICATURE DI ‘CHARLIE HEBDO’ UN PECCATO CONTRO IL PROFETA”

Ali Khamenei, che dell’Iran era stato anche presidente negli anni dal 1981 al 1989, è oggi il massimo esponente nonché punto di riferimento del clero di matrice sciita e per questo ogni volta le sue parole hanno un peso specifico notevole: va ricordato inoltre che la sue recenti dichiarazioni contro “Charlie Hebdo” arrivano a stretto giro di posta dopo che i governi della Turchia e del Pakistan, allineandosi con quello di Teheran, avevano stigmatizzato la decisione della rivista parigina di riproporre le vignette satiriche ‘dedicate’ al profeta. “Ogni irriverenza verso Maometto o altri profeti è totalmente inaccettabile” aveva fatto sapere già Saeed Khatib Zadeh, portavoce del Ministero degli Esteri dell’Iran, parlando anche di una “mossa deliberatamente provocatoria che in nome della libertà d’espressione offende i sentimenti dei monoteisti di tutto il mondo e anche i valori islamici”.