Ha fatto il giro del web, commuovendo il mondo, la foto di un uomo che a Kharkiv tiene la mano del figlio morto, a seguito di un bombardamento dell’esercito della Federazione Russa. Nello scatto, il cui link lo potete trovare più sotto, si vede la giovane vittima, un 13enne sdraiato sul cemento e coperto da un telo, con il padre a fianco, visibilmente provato, mentre tiene la mano del giovane figlio, desideroso di stare con lui fino alla fine. Di fianco una poliziotta che si è inginocchiata e che prova a consolare il padre. Una scena davvero drammatica, simbolo di una guerra che sta andando avanti ormai da troppi mesi, e di cui spesso e volentieri ci dimentichiamo.



Eppure i bombardamenti stanno continuando senza sosta in quella nazione dell’est Europa che confina con la Russia, e proprio nella giornata di ieri si è verificato un violento attacco missilistico nella città di Kharkiv, nella zona orientale del Paese, che ha provocato la morte di tre persone, fra cui appunto il 13enne di cui sopra, nonché il ferimento di altri ucraini, come la sorella di 15 anni.



KHARKIV, PAPA’ NON LASCIA MANO DEL FIGLIO MORTO: LA CITTA’ DISTRUTTA COMPLETAMENTE DALLE BOMBE

Una scena davvero toccante e nel contempo drammatica quella del padre che stringe la mano del figlio morto: la sua colpa è stata semplicemente quella di essere in attesa alla fermata del bus, quando una bomba evidentemente caduta troppo vicino, non ha lasciato scampo al ragazzino. A riferire l’attacco è stato via Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleh Syniehubov, così come scrive Ukrinform, e notizia che conferma come Kharkiv di fatto non esista più.



Praticamente tutti gli edifici sono parzialmente crollati, una città fantasma che è solo la lontanissima parente di quella che era prima dell’inizio dei combattimenti. Basti pensare che il quartiere di Saltivka ospitava ben 300mila persone, mentre la città contava in totale 1.4 milioni di persone quasi tutte fuggite dopo la guerra. Qui il link alla foto