A Kiev si è verificato un attentato: un uomo si è fatto esplodere nel tribunale provocando il ferimento di alcune persone, oltre ovviamente al decesso dello stesso attentatore. L’episodio, come riferito dai colleghi di SkyTg24.it, è avvenuto di preciso nel distretto di Shevchenkiv a Kiev, e l’ordigno è stato portato da un uomo accusato di un precedente attentato nel 2015. Ad un certo punto lo stesso si è fatto saltare in aria provocando il ferimento di alcuni agenti che erano intervenuti sul posto.



Secondo i dettagli di quanto accaduto sembra che le esplosioni siano state due, e uno degli ordigni, probabilmente una granata, sarebbe stato fatto esplodere da Ihor Humenyuk, un uomo accusato di un attentato terroristico avvenuto presso il Parlamento ucraino, la Verkhovna Rada, il 31 agosto di 8 anni fa. Fortunatamente non si sono verificati ulteriore vittime oltre allo stesso attentatore, ma sarebbe potuta essere una strage se l’attacco fosse stato pianificato meglio.



KIEV, ATTENTATO IN TRIBUNALE, INTANTO CONTINUA IL RIMPALLO DI ACCUSE SU ZAPORIZHZHIA

Nel frattempo non si placa la guerra in Ucraina ed è notizia di qualche ora fa il contatto fra il presidente cinese Xi Jinping, e quello della Russia, Vladimir Putin: il primo avrebbe invitato il secondo a ritirare le minacce atomiche. Il riferimento è al possibile lancio di ordigni nucleari ma anche a quello che sta accadendo alla centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, che secondo Zelensky potrebbe essere a breve attaccata proprio dall’esercito di Mosca.

“Abbiamo informazioni dalla nostra intelligence che l’esercito russo ha collocato oggetti simili a esplosivi sul tetto della centrale di Zaporizhzhia”, ha detto ieri il numero uno di Kiev. Il Cremlino, invece, punta il dito proprio contro gli ucraina, parlando di “alto rischio di sabotaggio ucraino a Zaporizhzhia”. Le due nazioni si rimpallano quindi le accuse, ma un imminente attacco potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’intera Europa e non solo.