A 52 anni di distanza dal suo ultimo delitto, sarebbe stata finalmente scoperta l’identità di “Zodiac”, uno dei più efferati e misteriosi serial killer americani. Autore di cinque omicidi tra il dicembre 1968 e l’ottobre 1969 (ma come sempre in questi casi potrebbero essere di più, lui stesso avrebbe detto alla polizia di aver ucciso 37 persone) nelle vicinanze di San Francisco e nella città stessa, l’uomo divenne una figura leggendaria soprattutto per la sua incredibile capacità di tenere in scacco la polizia almeno fino al 1974 quando decise di far perdere definitivamente le sue tracce. L’assassino preferiva colpire coppiette appartate, in tutto uccise quattro uomini e tre donne molto giovani, tra i 16 e i 29 anni, due sopravvissero alle aggressioni.
La sua identità è rimasta sempre sconosciuta, nel 2004 si decise di catalogare il caso come “inattivo” e nel 2007 venne riaperto senza risultati. Tra le tantissime piste seguite, anche quella che lo voleva trasferitosi in Italia ed essere coinvolto negli omicidi del mostro di Firenze, che infatti avevano molto in comune con il suo modo di agire e di colpire. Secondo il giornalista italiano Francesco Amicone, i 18 simboli usati nei smessaggi dal killer potrebbero corrispondere a “Giuseppe Bevilacqua”, identificato dal giornalista in “Ulisse”, il cittadino americano al quale il postino Mario Vanni, presunto complice del Mostro di Firenze, attribuì i delitti del serial killer fiorentino. La sua caratteristica era quella di recapitare a diversi quotidiani suoi messaggi criptati, degli autentici rompicapo. Si firmava, rivendicava la responsabilità dei tre omicidi e inoltre allegava per ciascuno di essi una terza parte di un crittogramma, per un totale di 408 caratteri (24 righe e 17 colonne), che a suo dire nascondeva la sua identità. L’autore chiese che ciascuna parte fosse stampata sulla prima pagina del rispettivo quotidiano, altrimenti si sarebbe infuriato e avrebbe ucciso una dozzina di persone quel weekend. Tutte e tre le parti del crittogramma furono pubblicate e le minacce non ebbero seguito. In una di esse disse testualmente: “Mi piace uccidere le persone perché è molto più divertente che uccidere gli animali”.
GARY POSTE, L’EX MILITARE PRESUNTO ASSASSINO
Adesso un nuovo gruppo di specialisti composto da 40 ex investigatori, giornalisti e membri dell’intelligence militare chiamati Former Breakers avrebbero identificato l’identità dell’uomo. Si tratterebbe di tale Gary Francis Poste. Per individuarlo si sarebbero serviti di alcune foto in una delle quali delle ferite sulla fronte del presunto assassino coincidono con l’identikit diffuso all’epoca dalle forze dell’ordine. Poste possedeva anche delle lettere inviate da Zodiac già decifrate. “Devi conoscere il nome completo di Gary per poter comprendere questi anagrammi”, ha dichiarato l’ex militare dell’intelligence Jen Butcholds. L’uomo era stato un militare dell’aeronautica statunitense congedato dopo un incidente con arma da fuoco. Era stato ricoverato in un ospedale a soli 15 minuti dalla scena del crimine di una vittima dove era stato trovato un orologio macchiato di vernice e comprato in una base militare a metà degli anni 60: l’uomo aveva fatto l’imbianchino per 40 anni. Possedeva poi un paio di stivali il cui numero e le impronte combaciano con impronte trovate sulle scene dei crimini. Troppo tardi comunque. Poste è morto nel 2018. Da questa storia venne tratto anche un famoso film dei successo, Zodiac, con Mark Ruffalo e Robert Downey Jr.