Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dato incarico all’Ispettorato del suo dicastero di eseguire accertamenti sul permesso premio che è stato concesso ad uno dei tre killer condannati per l’omicidio di Francesco Della Corte. Gli ispettori dovranno compiere accertamenti «volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti». La concessione del permesso per il 18esimo compleanno del killer non ha provocato la dura reazione della famiglia della vittima, ma anche quella dei sindacati di polizia. «Sempre più spesso la polizia penitenziaria deve eseguire bizzarre scorte per eseguire fantasiose ordinanze dell’Autorità Giudiziaria, ma questo caso indigna e lascia sgomenti. Solidarietà alla famiglia del vigilante», twitta l’Unione dei Sindacati della Polizia Penitenziaria (Uspp). Il presidente Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio ritengono che sia ancor più grave il fatto che il nullaosta sia stato concesso a chi «non si è ravveduto» e «non si è mai scusato con la famiglia». (agg. di Silvana Palazzo)
UCCISE VIGILANTE: KILLER ESCE IN PERMESSO DAL CARCERE
Il 16 marzo 2018 all’esterno della metro di Piscinola, a Napoli, uccise a sprangate, con crudeltà inaudita, il vigilante Franco Della Corte: oggi, ad un anno e mezzo dalla condanna a 16 anni e mezzo, e dopo un solo anno di carcere, il giovane killer esce di cella con un permesso premio per festeggiare i suoi 18 anni. Come riportato da “Il Corriere del Mezzogiorno”, dopo che le foto della festa sono finite sui social, i familiari del vigilante hanno indirizzato una lettera ai giudici denunciando la “vergogna” dell’accaduto e chiedendo “il massimo rigore ricordando il dolore che proviamo ogni giorno”. La figlia del vigilante, ucciso a sprangate dal neo-maggiorenne insieme ad altri due minorenne che lo aggredirono alle spalle, ha scritto:”A chi gli ha accordato il permesso mi permetto di ricordare che di recente ho compiuto 22 anni ma non ho spento candeline e non ho avuto torte e regali. E lo sa perché? Perché chi oggi festeggia ha ucciso mio padre, la persona più importante della mia vita”.
PERMESSO PREMIO AL KILLER PER I SUOI 18 ANNI
Nicola Pomponio, avvocato del giovane imputato, come riportato da “Il Corriere del Mezzogiorno”, ha difeso la condotta del suo assistito:”Quelle foto non sono state postate dal mio assistito ma caricate da un parente a sua insaputa. Non c’era alcuna intenzione di offendere io dolore dei parenti della vittima, specie a pochi giorni dal processo d’appello”. Dal canto suo il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a chi gli ha chiesto della rabbia dei familiari del vigilante ucciso, ha risposto:”Come dargli torto. Il problema è che questo Paese morirà di bulimia normativa – dice – si fanno leggi in continuazione che poi alla fine non producono gli effetti, c’e’ la necessità di una rivisitazione complessiva. Il tema è che gli interventi normativi spot a volte producono più danni del preesistente. C’è una parolina magica che però nel nostro Paese ha sempre avuto poco successo ed è riforma”.