Sono trascorsi quasi 11 anni dal caso Sarpa, ma la famiglia della vittima continua a soffrire, forse più di prima. La notte di Capodanno del 2009, a Napoli, il 24enne Nicola Sarpa venne raggiunto da un colpo di pistola sparato in aria dalla figlia di un boss. Una giovane vita spezzata per motivi inaccettabili. Ma non è finita qui. La killer è nullatenente e nelle settimane del lockdown la famiglia Sarpa si è vista recapitare una cartella esattoriale da 18.900 euro. «Le spese processuali dobbiamo pagarle noi perché l’imputata è nullatenente, l’importo è di 18.900 euro di spese processuali», le parole della sorella Valentina Sarpa ai microfoni di Storie Italiane.



CASO SARPA : “KILLER NULLAFACENTE, SPESE PROCESSUALI ALLA FAMIGLIA DELLA VITTIMA”

«La ferita si è riaperta, oltre al danno c’è anche la beffa. Siamo delusi, amareggiati, arrabbiati: io chiedo e pretendo che venga tolta questa cartella, non penso che dobbiamo pagarla noi», ha aggiunto Valentina Sarpa ai microfoni di Storie Italiane: «La giustizia italiana in questo caso ha fallito». Infine, la sorella di Nicola Sarpa ha voluto lanciare un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Chiedo che venga cancellata questa cartella in nome di mio fratello e di tutte le vittime di uno Stato assente. Non siamo mai stati risarciti in alcun modo e voglio che venga cancellata questa cartella in nome di tutti gli italiani».

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