Il sito specializzato americano in breakin’ news TMZ non ha dubbi: Kim Jong-Un è morto e non è sopravvissuto all’operazione chirurgica subita alcuni giorni fa. TMZ è stato il sito che ha lanciato news importantissime in esclusiva, come a suo tempo la morte di Michael Jackson, ed ora riporta una fonte asiatica che non lascerebbe spazio a colpi di scena nella vicenda del dittatore nordcoreano, sottoposto secondo ripetuti rumors ad un delicato intervento chirurgico: “Secondo quanto riferito, questa settimana la Cina ha inviato un’équipe medica ai vicini comunisti per controllare/consigliare Kim. Il vicedirettore di un canale di notizie sostenuto da Hong Kong – che a quanto pare è il nipote di un ministro degli Esteri cinese – ha fatto trapelare definitivamente la notizia sulla mote di Kim.” La fitta coltre di mistero sulla sorte del leader nordcoreano è comunque destinata a mantenersi fino a conferme ufficiali di Pyongyang. (agg. di Fabio Belli)



KIM JONG-UN È MORTO? DAILY STAR “IN STATO VEGETATIVO”

Continua ad aleggiare il mistero attorno alle condizioni di salute di Kim Jong-un, noto leader della Nord Corea. Il Daily Star, tabloid inglese, parla di stato “vegetativo” del noto dittatore, citando alcune fonti asiatiche. In particolare sarebbe il Taiwan News quello più pessimista sullo stato di salute di Kim, secondo cui lo stesso avrebbe ormai le ore contate, o comunque, sarebbe attaccato ad una macchina. Secondo la stessa fonte, il presidente della Corea del Nord si troverebbe in queste condizioni a causa di un intervento chirurgico andato male, a cui lo stesso pare si sia sottoposto lo scorso 12 aprile, poche ore dopo l’ultima uscita pubblica di Kim, datata 11 aprile 2020. Come vi abbiamo spiegato nel focus precedente, e in vari articoli pubblicati in questi giorni, sono molte comunque le fonti che smentiscono la morte o comunque la gravità dello stato di salute di Kim Jong-un, in particolare quelle cinesi e coreane. Al momento, quindi, continua a regnare l’incertezza, e solamente un’apparizione pubblica di Kim potrebbe smentire in maniera decisa tutte le indiscrezioni trapelate questa settimana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



KIM JONG-UN È MORTO? NODO SUCCESSIONE

In attesa di conferme riguardo la presunta morte del leader nordcoreano Kim Jong-Un, il mondo si interroga sull’eventuale successione. Voci vicine al regime nordcoreano, rimbalzate anche in Cina, parlano di un passaggio di consegne che avverrebbe nelle mani della sorella Kim Yo-Jong, designata dal fratello maggiore in tempi non sospetti, forse con Kim Jong-Un consapevole di dover affrontare un pericoloso intervento chirurgico e di avere problemi di salute. Kim Yo-Jong era salita alla ribalta nelle ultime settimane per aver rivolto un misterioso insulto al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in uno dei tanti battibecchi andati in scena tra i due leader. Kim Yo-Jong ha definito “dotard” Trump, parola rimasta sconosciuta e che è diventata un vero e proprio tormentone in America, col web che si è interrogato sarcasticamente su quale fosse effettivamente l’aggettivo affibbiato al Presidente. (agg. di Fabio Belli)



NODO SUCCESSIONE

E’ giallo sulle sorti di Kim Jong-un, il giovane leader nordcoreano a distanza di ormai troppo tempo dalla sua ultima apparizione pubblica ed alla luce delle voci sulla sua presunta morte. Francesco Sisci non avrebbe dubbi sulla sua dipartita. Intervenuto anche a SkyTg24 ha ribadito: “Credo sia così, anche se non ho la certezza matematica. Ho saputo da tante fonti di tanti Paesi che è morto”. Un evento che, se confermato, secondo il sinologo e giornalista che vive in Cina potrebbe addirittura rafforzare ulteriormente il governo della Corea del Sud: “Quello che non sappiamo è come e se Moon Jae-in (il presidente della Corea del Sud, ndr) giocherà dentro la partita nordcoreana”, ha detto. Resta ad oggi, tuttavia, il nodo successione. In merito Sisci ha dichiarato: “Credo di capire che la Cina non vorrebbe un’altra successione in ‘famiglia’, la giovane Kim è una ragazza, potrebbe diventare il pupazzo di qualcuno di più oscuro” per Pechino, ha proseguito. La Cina vorrebbe che la Corea del Nord andasse verso una nuova gestione del potere, “Il problema è che non sappiamo quanta capacità di incidere abbia la Cina, ne aveva ai tempi della successione di Kim Jong-un, oggi è possibile che ne abbia molta di meno”, dice l’esperto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

“L’ANNUNCIO UFFICIALE ENTRO…”

Nonostante la dura smentita di Donald Trump allo scoop della CNN e le indiscrezioni che non trovano conferma tra alcuni “insider” nel Paese asiatico, la notizia della presunta morte di Kim Jong-un continua a circolare su diversi media e nelle ultime ore è stata confermata anche dal professor Francesco Sisci, noto sinologo e attualmente professore di Politica Internazionale presso l’Università di Pechino. Interpellato dall’agenzia Adn Kronos, ha raccontato che il dittatore nordcoreano sarebbe stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico lo scorso 12 aprile a seguito di una crisi cardiaca: “Che io sappia è già morto” ha spiegato Sisci, pur non citando la fonte della sua informazione ma precisando che, vista la portata che avrebbe l’annuncio ufficiale anche per via del vuoto di potere che si creerebbe, le autorità di Pyongyang potrebbero dare la notizia solo tra diversi giorni se non addirittura mesi. A destare sospetti infatti è, stando a quanto si apprende da fonti di stampa in Corea del Sud, la rilevazione di una intensa ripresa delle attività militari nel Nord, segnale di una situazione delicata che secondo alcuni potrebbe essere legata anche alla successione di Kim. (agg. di R. G. Flore)

TRUMP TUONA CONTRO LA CNN: “FAKE NEWS!”

Kim Jong-un è morto? E’ questa la domanda che circola da qualche ora a questa parte, alla luce delle notizie che giungono dalla Corea del Nord. Varie fonti sostengono infatti che il noto dittatore di Pyongyang sia deceduto a causa di alcune complicanze dovute ad un intervento chirurgico al cuore; pare infatti che Kim non godesse di così tanta salute, e di conseguenza, non sia riuscito a reggere l’urto dell’operazione. Per altre fonti, invece, non è da escludere che il leader nord-coreano possa essere caduto sotto gli effetti del Coronavirus, mentre molti altri bollano tali indiscrezioni come semplici fake news, tutto falso. Sembrerebbe schierarsi al fianco di quest’ultimo gruppo anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che attraverso la propria pagina Twitter ha scritto, puntando il dito contro la Cnn: “Ritengo che le indiscrezioni sullo stato di salute di Kim Jong-un siano incorrette. Penso che siano un fake report fatto dalla Cnn. No la Cnn – ha concluso Trump – siete fake news”. La notizia della morte di Kim è stata smentita anche da Pechino, Seul e ovviamente dalla Corea del Nord. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

KIM JONG-UN È MORTO? COREA DEL NORD, CAOS SUCCESSIONE ED ESERCITO

Ma Kim Jong-un è morto oppure è riuscito a “scampare” al misterioso intervento chirurgico dal quale voci sempre più insistenti dalla Corea del Nord riportano delle sue gravi condizioni di salute? La dittatura comunista vigente da decenni a Pyongyang impedisce purtroppo di avere notizie vere, certe e limpide, ma una situazione del genere attorno al leader massimo Kim non si era oggettivamente mai vista: non compare in foto ufficiali da ormai mesi e addirittura il 15 aprile scorso, il Giorno del Sole ovvero la festa più grande del Paese, non si è presentato per celebrare il compleanno del fondatore e primo presidente della Nord Corea, il nonno Kim Il-sung. Da quel giorno le notizie rimbalzano, tra bufale, fake news, report degli 007 di mezzo mondo ed è solo il caos sul coronavirus che sta rendendo meno “esplosiva” una vicenda che in tempi normali sarebbe sulle prime pagine di tutto il globo: solo qualche anno fa la Terza Guerra Mondiale sembra vicinissima per lo scontro durissimo nel Pacifico tra Usa e Kim Jong-un, oggi però quel protagonista – ancora in giovane età e senza apparentemente problemi gravi di salute – sembra incredibilmente più vicino all’obitorio che non in cabina di comando della potenza dittatoriale di Pyongyang. Nel 2014 qualcosa di simile si era già visto ma dopo qualche settimana di “misteriosa pausa” pubblica, riapparve più normale e terribile che mai: oggi il 36enne però appare da più report informati quantomeno in “gravi condizioni” se non addirittura già morto.

KIM JONG-UN, IL PROBLEMA DELLA SUCCESSIONE

«Posso solo dire che nell’intelligence a mia disposizione non c’è nulla che possa confermare o smentire le voci riguardo le condizioni di salute del leader nordcoreano. Presumo dunque che Kim Jong-un mantenga ancora il pieno controllo delle forze nucleari e militari nordcoreane. Non ho ragione di presumere il contrario», sono le parole dette questa mattina negli Stati Uniti dal vicecapo di Stato Maggiore delle Forze Armate Usa, generale John Hyten. Insomma, finché non si hanno notizie certe non si può desumere che Kim Jong-un sia morto e che dunque cambi clamorosamente di guida la dittatura in Corea del Nord. Questo anche perché se realmente Kim dovesse esser stato colpito da un “misterioso” malanno in sede di operazione chirurgica (le ipotesi già si sprecano, ovviamente), lo “scettro” dovrebbe passare all’altrettanto misteriosa sorella Kim Yo Jong. Non si sa quanti anni ha (forse 31, ma non vi sono certezze), non si sa quanto potere abbia guadagnato negli anni del potentato del fratello maggiore Kim (pare molto) e attualmente membro supplente del Politburo del partito all’inizio di aprile.

Di lei ne ha parlato ieri Cho Han-bum del Korea Institute for national unification: «Kim Yo Jong rappresenta per il momento la principale base di potere. Ha un ferreo controllo dell’organizzazione e del dipartimento di orientamento, della magistratura e della pubblica sicurezza». Imbeccato sul tema, il segretario di Stato Usa Mike Pompeo non smentisce ne accoglie la possibilità di una morte improvvisa del leader nordcoreano ma rilancia così «la sfida rimane la stessa, l’obiettivo rimane immutato. Chiunque sia alla guida della Corea del Nord, vogliamo che rinuncia al programma nucleare. Vogliamo un futuro luminoso per il popolo coreano. Ma questo avverrà solo se denuclearizzeranno in una maniera che possiamo verificare».