Kim Jong un, il popolo coreano in ginocchio dopo il tifone
Dopo la diffusione delle immagini in cui Kim Jong-un visita le zone più colpite dal tifone Khanun in Corea del Nord, l’ONU ha preso una posizione molto chiara nei confronti del noto politico, militare e dittatore nordcoreano: non si può più accettare un popoli in ginocchio, che muore di fame, mentre lui investe in armi. “La situazione alimentare per il popolo è tesa e peggiora, il settore agricolo ha fallito l’obiettivo nella produzione di cereali”, aveva spiegato Kim non più tardi di qualche settimana fa, quando si era espresso sul tema parlando al Comitato centrale del Partito dei lavoratori.
La colpa, secondo Kim Jong-un, sarebbe da attribuire ai tifoni che hanno travolto in paese, in quest’ultimo difficile periodo per la Corea. Il tifone Khanun, che ha causato tra l’altro l’evacuazione di migliaia di giovani dal raduno mondiale degli scout, è stato declassato a tempesta tropicale ma in Giappone e Corea del Sud la soglia dell’attenzione rimane alta.
Elizabeth Salmon, ONU: “La Corea chiede ai cittadini di stringere la cinghia per finanziare programma di armi”
L’agenzia di stampa ufficiale della Corea del Nord ha spiegato che Kim ha visitato le risaie, per comprendere la gravità della situazione in prima persona. Avrebbe fatto sentire la sua voce con coloro i quali riterrebbe i veri responsabili dei danni, causati a suo dire dalla strategia di lavoro irresponsabile degli organi della guida agricola e delle organizzazioni del partito nella regione.
In questo contesto delicato risuonano con fora le parole di Elizabeth Salmon, relatrice speciale dell’ufficio per i diritti umani dell’ONU, che al Consiglio di Sicurezza dell’ONU pone grande attenzione sulla situazione alquanto precaria vissuta dai nord-coreani. “La leadership della Repubblica Democratica Popolare di Corea continua a chiedere ai suoi cittadini di stringere la cinghia, in modo che le risorse possano essere utilizzate per finanziare il programma missilistico“, il suo duro affondo. Si ritiene che le morti per problematiche alimentari stiano aumentando poiché il paese è ormai colpito dall’isolamento e da una politica fallimentare.