Kim Rossi Stuart, ai microfoni di “Domenica In”, ha parlato della sua carriera, giunta al suo terzo film da regista: “Avrei voluto debuttare nella regia molto prima, poi in realtà questa situazione ha assunto tempi biblici. Scrissi la prima sceneggiatura a 16-17 anni, quindi probabilmente è proprio un mezzo che mi piace, che mi fa stare bene”. Il suo nuovo film è ambientato in un maneggio, aspetto che ricalca parzialmente la realtà, dal momento che in passato l’attore con la sua famiglia si trasferì davvero a vivere tra i cavalli: “Ma la trama scava a fondo nel rapporto difficile e pieno di ferite tra un padre e un figlio, pieno di ferite, che i due affrontano in una sorta di resa dei conti western”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
KIM ROSSI STUART OSPITE A “DOMENICA IN”
Kim Rossi Stuart è tra i protagonisti principali della sesta puntata stagionale di “Domenica In”: infatti questo pomeriggio il 52enne attore e regista capitolino farà capolino nel salotto televisivo di Mara Venier per parlare del suo ultimo film, “Brado”, pellicola che lo vede ancora una volta nella doppia veste di interprete, assieme a Michele Placido, Piefrancesco Favino e Anna Ferzetti, ma pure dietro la macchina da presa. Ultima fatica cinematografica? No anche se il diretto interessato, parlando del film, aveva di recente scherzato accennando al fatto che “dopo di questo posso andare in pensione…”.
Ovviamente quella di Kim Rossi Stuart era solo una boutade dato che in una delle interviste in cui parlava di “Brado” aveva rivelato che sono oramai per lui quasi 50 anni di… contributi versati nel mondo del cinema e dello spettacolo: “Posso darvi una notizia assurda: posso andare in pensione tra poco” aveva detto stupendo tutti prima di aggiungere “no, ma nel senso che oramai ho così tanti anni di contribuiti, i primi li ho versarti quando avevo quattro anni e ora sono ben 47 che lavoro, quindi posso andare ufficialmente in pensione!”. L’ultima pellicola è peraltro la terza prova da regista di Rossi Stuart, dopo l’esordio del 2006 con “Anche libero va bene” e “Tommaso” del 2016, a cui sono poi seguiti sei anni di iato.
KIM ROSSI STUART, L’ULTIMO FILM E IL RAPPORTO CON LA FEDE
Il film di Kim Rossi Stuart che arriverà in tutte le sale italiane il prossimo 20 ottobre è stato già definito una sorta di ‘western esistenziale’ in cui al centro c’è il tormentato rapporto e la successiva riappacificazione tra padre e figlio: ma non c’è solo la tematica della genitorialità al centro delle opere del regista romano, che pure aveva dedicato un film a papà Giacomo, scomparso nel lontano 1994. “L’amore e la tenerezza che passa tra un padre e un figlio è sacro: oggi si fatica a trovare il senso della vita proprio perché si è dimenticato anche il senso del sacro” ha scritto il diretto interessato.
E proprio questa tematica è presente in tutta la sua ancor breve ma intensa opera: “Nei tre film che ho fatto c’è sempre questo rapporto con il sacro e con il divino” aveva raccontato Kim Rossi Stuart a ‘Effetto Notte’ su Tv2000, mettendo in qualche modo in correlazione questo suo interesse per l’argomento con quell’altra dinamica padre-figlio di cui si diceva sopra: “Questo padre è un lottatore egocentrico che vede se stesso come colui che crea e non come una semplice creatura” aveva spiegato, aggiungendo anche questo incontro/scontro con i figli e la stessa ricerca spirituale sono il motore della narrazione del film, dall’inizio alla fine.