Attore, regista e scrittore, Kim Rossi Stuart è un artista a tutto tondo e si è raccontato senza filtri al Corriere della Sera. Reduce dalla vittoria del Nastro d’argento per “Cosa sarà”, il 51enne sta lavorando al suo nuovo film da regista, “Brado”, ed ha rivelato che sarà tratto da un tema insolito, un figlio costretto a andare in soccorso di un padre più scapestrato di lui.



Kim Rossi Stuart ha spiegato di amare i personaggi tormentati e di vivere emozioni totalmente diverse a seconda del ruolo, che sia sceneggiatore, attore o regista: «Da regista le riprese sono un’alternanza di sensazioni straordinariamente belle e anche di una fatica quasi insostenibile. Facciamo spesso dei film in una condizione di emergenza continua con tempi serrati che impone il mercato. Il contrario della fase di scrittura bella rilassata, senza scadenze, magari mentre ti confronti con colleghi, parli, ti perdi in dissertazioni».

KIM ROSSI STUART: “SONO UN UOMO ABBASTANZA COMPLICATO”

Il mestiere dell’attore è quello che gli viene più naturale, ha spiegato Kim Rossi Stuart, che ha poi rivelato di essere un uomo abbastanza complicato: «Però andando avanti negli anni cerco di concentrarmi sulle cose semplici, sull’aspetto umile del vivere». L’attore ha poi parlato della sua assenza sui social network, non usando troppi giri di parole: «Questo continuo mostrarsi mi sembra una pandemia peggiore delle altre. Vivere in maniera virtuale. Perché?». Una battuta anche sul suo hobby preferito, ovvero il calcetto con gli amici: «La squadra tiene botta, è un angolo di paradiso, per fortuna ora si può. Trascorro questa serata settimanale come momento prezioso di amicizia, poi si va a chiacchierare. Sono l’anziano del gruppo, gli altri hanno tra i 28 e 35 anni, medici, avvocati. Un affaccio straordinariamente utile sulla generazione successiva alla mia».

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