Kim Rossi Stuart, nel corso di una intervista al Corriere della Sera, ha parlato del suo rapporto con la fede e in particolare con il cristianesimo. “Sono nato in un contesto davvero agli antipodi del cristianesimo. Fino all’eccesso. Un contesto ostile e critico verso la Chiesa, ai limiti dell’anticlericalismo”, ha premesso l’attore. Qualcosa, poi, nella sua vita è però cambiata. “È successo che ho incontrato delle persone, anche interne al mondo cattolico, che mi hanno davvero sorpreso e mi hanno fatto molto riflettere sui miei pregiudizi nei confronti di quell’universo”.



Ancora è lontano dal definirsi convertito, ma sta iniziando ad apprezzare una realtà per lui inedita. “Credo che al di là del grado di fede che uno può avere sulle questioni più trascendentali, più misteriose, nel cristianesimo ci sono le istruzioni per l’uomo più sagge in cui mi sia mai imbattuto. Istruzioni per vivere, per stare in questo mondo”, ha ammesso.

Kim Rossi Stuart: “Cristianesimo dà istruzioni per vivere”. La sua fede

Kim Rossi Stuart ha rivelato al Corriere della Sera di avere trovato tanta “sapienza” dietro alla patina di “bigottismo” che era abituato a vedere in riferimento al cristianesimo. “Quel che mi affascina molto è l’aspetto teologico, cioè i significati che sono dietro alla Bibbia ai suoi vari passi. Ho scoperto che ci sono testi assolutamente non bigotti e persone che sono in grado di spiegarti la Bibbia in un altro modo, un modo davvero costruttivo e affascinante, pieno di sapienza umana”.

È anche per questo motivo che qualche giorno fa si è recato a Medjugorje. “Il pellegrinaggio arriva dopo che ho scritto un racconto ambientato a Medjugorje nel mio primo libro uscito tre anni fa con la nave di Teseo, Le guarigioni. E anche in Brado c’è una battuta su Medjugorje”, ha spiegato. Il percorso verso la fede, insomma, non è ancora per nulla concluso.