Kim Rossi Stuart e i suoi primi 50 anni. Oggi infatti l’attore originario di Roma compie mezzo secolo di vita ma è pur vero che nell’immaginario collettivo del pubblico italiano quello che si è sempre considerato come una sorta di antidivo e di risposta ai sex symbol (nonostante più di qualcuna lo consideri tale) continua ad essere un eterno ragazzo, vuoi per quegli occhi chiari che rimandano alle sue prime interpretazioni tra la fine degli Anni Ottanta e i primi Novanta e vuoi per quell’aria da bravo ragazzo che invece oggi non ha solo messo su famiglia e trovato una sua stabilità sentimentale con Ilaria Spada, da cui ha avuto due figli, ma che ha acquisito una maggiore consapevolezza tanto da diventare un artista a tutto tondo e non solo il belloccio di turno, o il Freddo di “Romanzo Criminale” che pure tanti cuori ha fatto palpitare, dando alle stampe pure di recente la sua prima raccolta di racconti per La Nave di Teseo e intitolata “Guarigioni” e senza dimenticare che nel 2016 ha girato pure “Tommaso”, ovvero la sua seconda prova dietro la macchina da presa.
KIM ROSSI STUART, UN ENFANT PRODIGE
Ex enfant prodige del cinema italiano, Kim Rossi Stuart (figlio di Giacomo anch’egli attore e di una ex modella tedesca da cui ha preso le fattezze delicate) ha esordito infatti sul grande schermo a soli cinque anni nel film “Fatti di gente per bene” del 1974 di Mauro Bolognini e pare che fu un incontro casuale col futuro produttore Pietro Valsecchi a instradarlo sulle orme del papà per via del volto cinematografico e che secondo alcuni avrebbe potuto fare breccia. Così fu: ma è nel 1991 che il suo volto divenne famoso e riconosciuto dal pubblico italiano dato che prima recitò nel film cult “Il ragazzo dal kimono d’oro” e poi partecipò alla fiction “Fantaghirò” di Lamberto Bava che a quel tempo faceva ascolti pazzeschi; nel 1994 è a Cannes dove “Senza pelle” di Alessandro D’Alatri lo vede recitare al fianco di Anna Galiena. Da allora per Kim Rossi Stuart è stato un crescendo tanto da riuscire a recitare nei successivi vent’anni con mostri sacri del cinema quali il compianto Michelangelo Antonioni, ma anche Wim Wenders, i fratelli Taviani e Gianni D’Amelio, anche se il pubblico più giovane non può non ricordarlo per il suo ruolo del Freddo nel film campione d’incassi di Michele Placido del 2005 e nei panni del bandito Renato Vallanzasca, conosciuto come “il bel René” e non a caso. E dopo proprio “Vallanzasca – Gli angeli del male” e la partecipazione in “Meraviglioso Boccaccio” dei Taviani, Rossi Stuart ha diminuito negli ultimi anni le sue partecipazioni come attore per dedicarsi a “Tommaso”, la sua seconda regia (2016) e che presentato a Venezia 73 lo vede anche figurare come sceneggiatore e protagonista.
RISERVATO E ANTIDIVO, “NON SONO SNOB, SOLO TIMIDO…”
E oggi? Arrivato alla fatidica soglia dei 50 anni è probabile che Kim Rossi Stuart stia preparando l’ennesima evoluzione di una carriera già lunghissima ma in cui gli anni (almeno dal punto di vista cronologico dato che sul suo viso non sembra) sono letteralmente volati: “Sono sempre stato un ragazzino in conflitto” ha detto di sé, anche se oggi non si direbbe, negando in più di un’occasione non solo di non essere affatto un divo ma nemmeno un latin lover (“Per carità, siamo seri…”). Infatti raramente l’attore e regista ha acceso i riflettori sul proprio privato e la vita sentimentale e spesso, dicono i bene informati, le donne a cui è stato legato non erano sue colleghe e né tantomeno frequentavano il mondo del cinema. Per Ilaria Spada, la donna a cui è legato oramai da diversi anni, è stato diverso: la collega gli ha dato due figli, Ettore e Ian Maria, e pare che ancora oggi il legame tra di loro sia molto forte dato che non solo tra di loro a suo dire un rapporto in cui loro hanno ancora molto “da scambiarsi” ma pare che con la 38enne originaria di Latina il buon Kim sia riuscito a trovare il suo equilibrio per restare l’anti-divo di cui sopra. E a chi critica per questo motivo l’attore capace di vincere a oggi un David di Donatello, tre Nastri d’Argento e pure tre Premi Flaiano, il diretto interessato ha risposto che la sua è più che altro timidezza, e non certo un atteggiamento snobistico. “Non c’è niente di più lontano da me che l’avere la puzza sotto il naso: per uno timido trovare i propri simili è ancora più difficile” ha ammesso in qualche occasione l’attore, precisando però che quando questi incontri, o riconoscimenti, avvengono allora certe amicizie durano per tutta la vita.