LE DIMISSIONI DELLA DIRETTRICE DEL SECRET SERVICE DOPO L’ATTENTATO A TRUMP (E DOPO AVER RESISTITO PER QUALCHE GIORNO)

Aveva parlato di auto-sospensione, ma alla fine non ha potuto resistere alle fortissime pressioni per il passo indietro e così Kimberly Cheatle si è dimessa dalla carica di direttrice del Secret Service Usa: pesa come un macigno la gestione prima e dopo l’attentato contro Donald Trump nell’ormai famoso comizio di Butler del 13 luglio 2024. Dopo la lunga audizione ieri al Congresso aveva ammesso il totale fallimento del “suo” Secret Service davanti al tentato assassinio del candidato Repubblicano, senza però fare quel passo indietro che le veniva chiesto con forza da tutto il GOP al Congresso e anche da parte dei Democratici che volevano chiudere il “caso” il prima possibile.



E così si arriva a questo pomeriggio con Kimberly Cheatle, potente direttrice del Secret Service, che annuncia le dimissioni con effetto immediato: «Mi assumo la piena responsabilità per la mancanza di sicurezza», ha comunicato l’ormai ex capo dell’agenzia dedita alla difesa dei Presidenti ed ex, «Alla luce dei recenti eventi, è con il cuore pesante che ho preso la difficile decisione di dimettermi da direttore». La carica era ricoperta dall’agosto 2022 e nonostante l’annuncio redatto anche al proprio staff, è difficile che le dimissioni di Cheatle plachino le proteste dei Repubblicani contro la gestione dell’intero evento a Butler in Pennsylvania.



BIDEN: “ENTRO DOMANI AVREMO UN NUOVO DIRETTORE DEL SECRET SERVICE”. CAOS GESTIONE DEGLI ATTIMI PRIMA DELL’ATTENTATO

«L’esame dell’ultima settimana è stato intenso e continuerà ad esserlo con l’aumento del nostro ritmo operativo», così ancora Cheatle spiega perché ieri aveva definito fallimentare l’intera azione del 13 luglio 2024 che ha portato all’attentato contro Donald Trump, alla morte di un civile presente al comizio GOP (il pompiere Corey Comperatore) e pure la morte del giovanissimo attentatore Thomas Matthew Crooks.

Restano ingenti le indagini richieste da entrambe le ali del Congresso per capire come sia stato possibile che una decina di colpi siano stati sparati da una posizione non impossibile da individuare: pesa l’esito fallimentare del Secret Service, ma sulle dimissioni di Kimberly Cheatle hanno influito anche le risposte vaghe e per nulla esaurienti date ieri al Comitato di Controllo del Congresso, come ad esempio il non voler condividere le informazioni con i rappresentanti Dem e GOP. La direttrice dimissionaria del Secret Service Usa Kimberly Cheatle ha poi ammesso che i servizi segreti non sono in possesso delle registrazioni delle comunicazioni radio del 13 luglio scorso, scatenando l’ira dei deputati: non vi sono insomma tracce sugli scambi avvenuti tra la scorta di Trump e gli agenti presenti in massa al comizio, così come pesa il fatto che l’ex direttrice non si sia mai recata sul luogo dell’attentato per vigilare di persona alle fasi successive. Ma su tutto resta come un macigno la mancata spiegazione di come sia stato possibile che Crooks sia salito su un tetto a 120 metri dal palco con una linea di tiro di fatto senza ostacoli verso il candidato repubblicano.