La multinazionale Ferrero punta sui gelati, lanciandone uno nuovo sul mercato: si tratta del Kinder Chocolate Ice Cream, che si affiancherà ai già presenti gelati Rocher, Pocket Coffee, Raffaello e Kinder Bueno. Una strategia ben precisa quella dell’azienda avente sede ad Alba, in provincia di Cuneo, che punta ad accorciare il gap che la separa dai “giganti” dei gelati confezionati, quali Unilever, Nestlé e Sammontana. Ferrero, quindi, valuta lo sbarco nei bar, per un settore in crescita (i nuovi prodotti nel 2022 hanno rappresentato il 15% della crescita).
Per il presidente esecutivo Giovanni Ferrero si prospetta quindi all’orizzonte una sfida sostanzialmente inedita, avviata, come riporta il “Corriere della Sera”, “dallo shopping della IceCream Factory Comaker in Spagna che ha portato in dote lo stabilimento in provincia di Mantova. E da allora il gruppo è entrata in partita. Se due anni fa c’è stato il debutto, quest’anno Ferrero preme sull’acceleratore tra Italia ed Europa. Senza contare che la multinazionale ha appena rilevato l’americana Wells Enterprises, l’azienda di gelati dell’Iowa che possiede i marchi Blue Benny, Blue Ribbon Classics, Bomb Pop e Halo Top”.
FERRERO PUNTA SUL SETTORE GELATI: IN ARRIVO KINDER CHOCOLATE ICE CREAM
La Ferrero punta sul settore gelati, dunque, e “solo chi ha una comprensione profonda, un rapporto autentico, un senso dei valori vincolato alle proprie radici, potrà andare avanti nel mondo a globalizzarsi e a internazionalizzarsi, perché la forza che le nostre radici ci danno è la forza di essere sempre fedeli a se stessi – ha dichiarato Giovanni Ferrero durante un incontro con la comunità locale –. Il rapporto fra Ferrero e Alba è indissolubile, di sangue. Alba non ci ha mai tradito e noi non tradiremo mai Alba. È qua che ci sentiamo a casa”.
Per il gruppo Ferrero, continua il “Corriere della Sera”, la Penisola vale 1,6 miliardi di euro di ricavi, un dato in forte accelerazione, che segna una crescita del 6,6% dopo anni di aumenti tra l’1 e il 2%. “L’utile è di 32,6 milioni, in contrazione dai precedenti 36,5, perché riflette l’aumento dei costi delle materie prime. Sullo sviluppo industriale nel Paese, continua a puntare molte carte: 142 milioni investiti nei quattro poli produttivi, un impegno che porta 1,3 miliardi gli investimenti nella Penisola negli ultimi dieci anni. Le migliori soddisfazioni le dà sempre la Nutella. Con le sue 500mila tonnellate prodotte in undici stabilimenti nel mondo ha trainato la crescita della lussemburghese Ferrero international”.