La diretta serale delle Iene è tornata ad occuparsi di Daniele Scardina – meglio noto con il nome di ‘King Toretto‘ – dopo la difficilissima emorragia cerebrale che l’ha colpito improvvisamente quasi due anni fa costringendolo alla (ancor più difficile) decisione di ritirarsi dalle scene del pugilato: una storia difficile che l’ha anche mandato in coma per più di un mese dopo un intervento delicatissimo alla testa e prima di 10 lunghissimi mesi di ricovero ospedaliero dai quali – come sempre aveva fatto nella sua carriera King Toretto – ne è uscito a testa alta.
Partendo proprio da quella difficilissima giornata, lo stesso King Toretto racconta che “non ricordo nulla di quel mese e mezzo” con la madre che immediatamente interviene per precisare che “abbiamo passato dei momenti bruttissimi, ma senza mai perdere la speranza” e il fratello che – confessando di aver avuto “paura che morisse” – ricorda che “è vivo per miracolo“; mentre l’amico e compagno di boxe ‘Pise’ – con lui quando cadde improvvisamente in coma – racconta che “dopo l’allentamento si andò a fare la doccia. Aveva mal di testa, non aveva più il controllo delle gambe e si è seduto, aveva paura. Abbiamo chiamato i soccorsi e sono venuto subito”, precisando che “due minuti in più e sarebbe morto“.
La fisioterapista di King Toretto: “A causa dei colpi subiti si è rotto un vaso sanguigno”
A dare una panoramica più precisa di cosa sia accaduto a King Toretto è la sua fisioterapista, la dottoressa Luigia Brugliera che collega l’emorragia cerebrale ad un “traumatismo legato allo sport che faceva. Si è rotto un vaso che ha causato un sanguinamento molto importante che ha portato alla disabilità”: arrivò in ospedale “che era assolutamente incapace di effettuare passaggi posturali e anche i movimenti banali erano impensabili“.
D’altra parte – continua la fisioterapista di King Toretto – “il recupero è stato veramente ottimale ed impensato” in una lunga serie di mesi in cui “l’ho visto molto forte, ma anche talvolta molto fragile” impaurito di “pesare alla madre”; mentre ragionando sul futuro – con il fratello che si dice certo che “un annetto e torna ad avere la sua vita di sempre” – la dottoressa ci tiene a mettere in chiaro che “ad oggi non possiamo stimare se riuscirà a camminare senza stampelle, ma è quello a cui puntiamo”.