Vladimir Putin ha ordinato il cessate il fuoco per il Natale ortodosso, ma l’Ucraina non sembra intenzione ad obbedire al diktat del Cremlino. Dopo le velate minacce di Mosca, è arrivata le netta presa di posizione di Kiev con il consigliere del presidente Zelensky, Mikhailo Podolyak: “Perché sarà impossibile fare un accordo con la Federazione Russa? Putin sotto la parola ‘colloquì offre al mondo di riconoscere ‘il suo diritto di impadronirsi di territori stranieri’ e ‘di fissare l’assenza di conseguenze legali per le uccisioni di massa in territorio straniero’. È del tutto inaccettabile”.



Nel suo messaggio postato sui social network, Podolyak ha poi sottolineato: “Primo: l’Ucraina non attacca il territorio straniero e non uccide la popolazione civile, come fa la Russia. L’Ucraina distrugge solo membri dell’esercito di occupazione sul suo territorio. Secondo: la Federazione Russa deve lasciare i territori occupati, solo allora inizierà una ‘tregua temporanea’. Lascia stare l’ipocrisia”. (Aggiornamento di MB)



TREGUA PER NATALE ORTODOSSO, OK DI PUTIN

Vladimir Putin ha accettato la richiesta del capo della Chiesa ortodossa Kirill affinché potesse essere istituito un cessate il fuoco nel corso della guerra in Ucraina al fine di consentire il festeggiamento del Natale ortodosso a tutti i fedeli. Il presidente russo ha incaricato il ministro della Difesa, Serghei Shoigu, di firmare la tregua. “Tenendo conto dell’appello di Sua Santità il Patriarca Kirill, ho istruito il Ministro della Difesa della Federazione Russa di introdurre dalle 12:00 del 6 gennaio 2023 alle 24:00 del 7 gennaio 2023, un cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto con l’Ucraina”, ha scritto in un comunicato.



Adesso l’ultima parola spetta all’Ucraina. “Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che professano fede ortodossa vive nelle aree di combattimento, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come del giorno della Natività di Cristo”, hanno affermato ancora le fonti del Cremlino. Da Kiev, nelle scorse ore, tuttavia, la richiesta dell’arcivescovo ortodosso era stata definita “una trappola cinica e di propaganda”. (agg. di CF)

TREGUA GUERRA IN UCRAINA PER NATALE ORTODOSSO: L’APPELLO DI KIRILL

Il patriarca russo Kirill, figura molto discussa da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, è uscito nuovamente allo scoperto chiedendo a Kiev e a Mosca una tregua in vista del Natale Ortodosso. Il patriarca, così come da comunicato pubblicato dall’agenzia russa Tass, ha invitato “tutte le parti coinvolte nel conflitto interno a stabilire una tregua natalizia dalle 12:00 ora di Mosca del 6 gennaio alle 12:00 del 7 gennaio (quando appunto si celebrerà il Natale ortodosso ndr), in modo che gli ortodossi possano partecipare alle funzioni religiose della vigilia e del giorno di Natale”. A questo punto bisognerà cercare di capire se i due eserciti accoglieranno l’appello del patriarca, deponendo le armi almeno per 24 ore.

E chissà che questa eventuale tregua chiesta da Kirill non possa essere occasione per gettare le basi per una futura pace, anche se fino ad oggi le prospettive del conflitto, quando stiamo per avvicinarci incredibilmente all’anno di guerra, appaiono tutt’altro che rosse. I bombardamenti in Ucraina, così come fatto sapere dalla Procura generale su Telegram, citata da Ukrinform, hanno ucciso fino ad oggi ben 452 bambini ucraini (con l’aggiunta di altri 352 dispersi), ma i dati non sono definitivi in quanto si sta cercando di registrare anche le vittime nelle aree ostili nonché in quelle temporaneamente catturate dai russi e poi liberate.

KIRILL CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO, INTANTO LA RUSSIA REGISTRA INGENTI PERDITE

Secondo quanto emerso, la maggior parte delle vittime e dei feriti si è registrata in quel della regione di Donetsk, mentre gli istituti scolastici danneggiati a seguito delle bombe russe sono stati ben 3.126, di cui 337 andati completamente distrutti.

E a proposito di numeri fa specie pensare che da quando è scoppiata la guerra sarebbero morti più di centomila soldati dell’esercito di Mosca, per l’esattezza 109.720, di cui 810 solamente nelle ultime ore 24 ore. A renderlo noto è stato il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, pubblicato stamane su Facebook, report che comunque non è verificabile e che da sempre è contestato dai russi.