LA FORTE CRITICA DI KISSINGER SULLA POLITICA MIGRATORIA DELLA GERMANIA
Le manifestazioni pro-Hamas a Berlino e in molte altre piazze occidentali all’interno del macro-mondo della sinistra hanno sollevato non poche polemiche nei giorni dell’attacco di Hamas contro lo Stato d’Israele: davanti agli orrori dei raid terroristi contro civili inermi, la posizione dei Governi in Occidente è stata unanime a favore dello Stato ebraico mentre in piazza sono spuntate diverse associazioni pro-palestinesi che arrivano addirittura a giustificare gli interventi e le rivendicazioni della sigla terroristica islamista.
Non è piaciuto affatto all’ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di Stato Usa Henry Kissinger quanto visto soprattutto in Germania dove migliaia di persone tra i tanti immigrati musulmani si sono trovate in piazza a Berlino per condannare l’esistenza dello Stato di Israele. «La Germania ha commesso un grave errore», ha commentato uno dei responsabili della diplomazia americana tra i più influenti della storia del Novecento, «E stato un grave errore far entrare così tante persone di culture, religioni, convinzioni completamente diverse».
MANIFESTAZIONI A BERLINO (E NON SOLO) PRO-PALESTINA: L’IRA DI SCHOLZ
La forte critica di Kissinger arriva proprio a corredo delle immagini definite dall’ex diplomatico come «dolorose» dei tanti immigrati arabi che nelle strade di Berlino hanno festeggiato e inneggiato all’attacco di Hamas contro Israele. In risposta alle manifestazioni pro-Palestina in Germania, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è intervenuto con forza stamane al Bundestag per riaffermare come «la nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele».
Condannando le manifestazioni “pro-Hamas”, il leader Spd ha annunciato un provvedimento molto simile a quanto il Governo Macron in Francia ha già adottato a partire da oggi, ovvero «il ministero federale degli Interni vieterà ad Hamas di operare in Germania». In questo preciso momento storico, spiega Scholz in Parlamento quasi rispondendo indirettamente alle parole di Kissinger, «c’è un solo posto per la Germania: quello saldamente al fianco di Israele, la cui sicurezza è la ragion di Stato della Germania». Da Berlino a New York, da Roma a Milano e Parigi: la guerra in Israele ha “chiamato a raccolta” sigle, collettivi e associazioni della sinistra storicamente legate ai movimenti palestinesi, con l’aggiunta di una “giustificazione” degli attentati di Hamas che ha fatto scattare la reazione veemente dei Governi occidentali.