Kissinger, volto noto della diplomazia americana e in passato Consigliere per la sicurezza Nazionale degli USA; ha parlato durante una videochiamata organizzata con i corrispondenti stranieri a Londra dalla Foreign Press Association. Di Putin, dice che si tratta di “Un uomo molto intelligenza, con il quale non credo di avere un rapporto speciale”. Il diplomatico, nel corso della video-intervista riportata anche da Repubblica, spiega che le frasi sul sacrificare parte di Ucraina in cambio della pace non sono mai state pronunciate in quel modo.



“Quelle frasi sono state fraintese e non ho mai pronunciato nemmeno la parola realpolitik. Riguardo la guerra in Ucraina ho semplicemente detto che la sua fine deve essere contemplata non solo attraverso i mezzi militari ma anche attraverso quelli politici. Non si può continuare a combattere senza un vero obiettivo condiviso da più Paesi. Alla fine, in un’intervista al Financial Times, il presidente ucraino Zelensky ha detto quello sostengo anche io: la questione del 7% del territorio occupato dai russi potrà essere oggetto di altri negoziati futuri. Questo ho detto. E non che l’Ucraina debba cedere parte della sua sovranità alla Russia per conquistare la pace” spiega Kissinger.



Kissinger tra Russia e Cina

Secondo Kissinger, “L’Occidente ha avuto poca sensibilità a far aleggiare l’idea che l’Ucraina entrasse presto nella Nato, riempiendo tutto quel territorio con l’Alleanza atlantica. Questo, nei miei colloqui che ho avuto con lui, è una delle cose che più preoccupava Putin. Per come lo conosco, anche se non lo vedo da 3 anni, il presidente russo è un uomo molto intelligente e accorto calcolatore. Devo dire che anche per questo sono rimasto sorpreso dalla magnitudine dell’aggressione russa in Ucraina, che non può essere affatto giustificata dai timori di Putin”. Proprio per questo motivo, bisogna sforzarsi di capire “il punto di vista russo, anche quando la guerra in Ucraina arriverà a una tregua”. Il diplomatico prosegue: “A fine guerra, il ruolo di Mosca dovrà essere riconsiderato. La Russia è stata parte dell’Europa per 500 anni, coinvolta in tutte le più grandi crisi e anche qualche trionfo della Storia continentale. Ora, come occidentali, dobbiamo riflettere: meglio una Russia che, con tutti i problemi che ha creato, sia un’estensione dell’Europa o un’estensione dell’Asia ai confini dell’Europa? Io credo sia meglio la prima opzione”.



“Ora dobbiamo evitare azioni belliche che possano ingigantire sempre di più il conflitto. Ma certo se Putin usasse ordigni nucleari, la reazione dell’Occidente sarà pesante” spiega Kissinger, che dirige poi la sua attenzione verso la Cina: “Fino a qualche decennio fa, Pechino era ancora un Paese sottosviluppato secondo gli Stati Uniti. La sua incredibile crescita ha sorpreso tutti, i suoi successi economici sinora sono straordinari”. Secondo Kissinger, bisogna “tenere la Cina fermamente nel sistema internazionale. Una guerra o un conflitto tra Washington e Pechino sarebbe catastrofica da tutti i punti di vista. È impossibile sopprimere la Cina. Quindi ci vuole dialogo costante. Non bisogna essere d’accordo su tutto con Pechino, ma di certo su un punto: evitare la guerra”