Arriva da Klaus Davi una rivelazione choc destinata a far parlare a lungo. Secondo quanto riferisce IlReggino.it – ripreso anche da Dagospia – il massmediologo fu raggiunto da una particolare proposta: la partecipazione a una sorta di mini orgia gay con un sacerdote. Ad avanzare l’offerta già particolarmente controversa sarebbe stato un affiliato di una potente cosca della ‘ndrangheta di Reggio Calabria. L’uomo si sarebbe offerto da tramite con Klaus Davi per proporgli un incontro sessuale al quale avrebbe preso parte anche un prete.
La rivelazione arriva dal portale SpotandWeb con un articolo che titola: “Affiliato di ‘ndrangheta propose incontro con prete a Klaus Davi” e che cita fonti qualificate. L’affiliato in questione avrebbe fatto parte di un potentissimo clan reggino “almeno secondo l’operazione denominata ‘Pedegree’ della Procura di Reggio Calabria”. La notizia sarebbe stata confermata dallo stesso Klaus Davi che ha spiegato di aver rifiutato la proposta motivandone anche le ragioni.
KLAUS DAVI CHOC “AFFILIATO CLAN MI PROPOSE ORGIA GAY CON PRETE”
All’incontro a fini sessuali proposto a Klaus Davi avrebbe dovuto prender parte anche un non precisato prete. Il massmediologo però declinò. Nel confermare la notizia, oggi commenta, come riferisce sempre il portale SpotandWeb.it: “Mi sembrò una richiesta curiosa. Non capivo perché ci tenesse tanto a quel prete e che io lo incontrassi. Non domandai neanche chi fosse, ma mi parve di capire che fosse un prete di Reggio Calabria”. Quell’incontro particolare però alla fine non andò in porto “perché non volli approfondire la cosa”, ha aggiunto Davi. “In genere non amo questo genere di incontri. Comunque non credo che qui la mafia c’entrasse nulla nonostante poi il soggetto si rivelò affiliato a pieno titolo di un clan di Ndrangheta”, ha proseguito ancora Klaus che ha ammesso di essere rimasto colpito dal fatto che “potessi essere io l’oggetto di un interesse sessuale di un presunto sacerdote che non sono esattamente un ragazzino”. A IlReggino Davi ha ribadito: “Rimasi sorpreso quando mi fu proposto. Non per moralismo o altro. Semplicemente non mi ispirava la modalità dell’incontro con questo presunto sacerdote. Non credo che la mafia c’entrasse nulla nonostante l’appartenenza alla ‘Ndrangheta a tutti gli effetti del tizio che mi propose la cosa, come si dimostrò successivamente. Inoltre, non essendo il tramite omosessuale, mi sembrò strano si offrisse da trait d’union per una cosa del genere. Non mi convinceva quindi declinai”.