Il noto ballerino albanese Kledi Kadiu, divenuto famoso in Italia grazie soprattutto a Maria De Filippi, ha recentemente preso parte ad una campagna benefica di sensibilizzazione in favore della causa dei galgos, i levrieri spagnoli. Questa razza di cani, come avviene anche in altre nazioni, a cominciare dall’Inghilterra, è solita essere uccisa, una volta che non è più performante nello sport.



Oltre Manica vengono utilizzate nelle corse, mentre nella nazione iberica sono soliti partecipare alla caccia alla lepre: «Poco tempo fa – le parole di Kledi pubblicate sulla sua pagina Facebook, riportate dal quotidiano La Stampa – sono venuto a conoscenza della terribile realtà dei levrieri spagnoli (galgos) che vengono torturati e uccisi nel momento in cui non sono più performanti per la caccia alla lepre, considerata in Spagna addirittura uno sport». Una vera e propria crudeltà che però risulta di fatto essere lecita, senza che nessuno faccia nulla, se non le associazioni di categoria e gli attivisti.



KLEDI KADIU BALLA CON I CANI GALGOS: “HO DANZATO CON QUESTE ANIME MAGICHE”

Fra questi anche FBM Odv, associazione di volontari tutta italiana, e Fundación Benjamín Mehnert: «Ho voluto partecipare alla campagna di sensibilizzazione di questa causa – prosegue Kledi – sostenendo Insieme per FBM Odv organizzazione di volontariato italiana no-profit che affianca a sua volta la Fundación Benjamín Mehnert il grande rifugio di Siviglia che recupera, cura e accoglie le creature abbandonate e ferite».

Il ballerino ha pubblicato alcuni splendidi scatti sui social mentre danza appunto assieme al galgos, foto firmate da Matteo Danesin: «Insieme a volontari e ad alcuni levrieri, che grazie alle associazioni hanno iniziato una nuova vita, ho trascorso un giorno intenso a Villa Foscarini Rossi, una bellissima location di Stra (Venezia) dove ho danzato con queste anime magiche. Ho ascoltato storie, accarezzato il dolore dei Galgos ancora sotto la pelle e in fondo agli occhi di ognuno di loro. Oggi vi racconto questa realtà per chiedervi di provare a riscrivere con me il loro futuro».