Kledi Kadiu è intervenuto in qualità di ospite ai microfoni di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione di Rai Uno condotta da Serena Bortone e andata in onda nel pomeriggio di martedì 20 settembre 2022. Il ballerino e storico volto di “Amici” di Maria De Filippi, ha raccontato in primis la nascita del suo amore per la danza: “Da bambini non si ha ben chiaro ciò che si vuole fare da grandi. Tuttavia, mio papà mi portò a fare la prima audizione presso l’accademia nazionale di danza di Tirana e da lì è cominciato questo lungo viaggio. Prima ancora ho frequentato un piccolo corso con i miei amici. In più, da bambino guardavo Raffaella Carrà, che ha rappresentato un punto di riferimento per carisma, solarità. Lei sapeva fare suo il pubblico”.



Per approdare in Italia, Kledi Kadiu, si è imbarcato sulla nave Vlora: “Si vociferava che ci potesse essere la chance di arrivare in questo Paese salendo su questa nave, appena tornata da Cuba e carica di zucchero. Chi come me si trovava nelle vicinanze di Durazzo si è imbarcato, senza sapere realmente quale fosse la meta. Mentre ero su quell’imbarcazione, pensavo alla mia famiglia, che avevo abbandonato senza possibilità di avvisarla, visto che non c’erano le comunicazioni. Quando sono arrivato a Bari, fui rimpatriato dopo 3 o 4 giorni. Fu una delusione, ma non mi persi d’animo grazie al carattere, alla forza di volontà, alla disciplina. La danza aiuta a fortificare l’animo anche in età abbastanza giovane, contribuendo a far crescere in maniera sensibile e positiva i ragazzi”.



KLEDI KADIU: “CARLA FRACCI? MI DISSE CHE SONO CORAGGIOSO”

Kledi Kadiu ha poi confessato a “Oggi è un altro giorno” di essere “positivo, bisogna esserlo sempre”. Nel 1996 l’albanese fece una trasmissione con Laura Freddi, nella quale ballavano insieme, e la showgirl, affetto stabile del programma della Bortone, ha detto: “Lo riempivo di botte… Non intenzionali! Provando insieme, usciva dalla sala prove pieno di lividi, ma non si lamentava mai”.

Inoltre, Kledi Kladiu ha conosciuto Carla Fracci: “Sfortunatamente l’ho incontrata negli ultimi anni della sua vita e lei era un libro di storia aperto. Qualsiasi vicenda raccontasse, inebriava il suo ascoltatore. Lei è stata e resterà per sempre una delle poche persone che hanno consentito alla danza di ottenere rispetto da parte del pubblico. Una cosa che mi disse? Che sono un uomo coraggioso, perché anche quando si è bravi bisogna avere la forza di intraprendere dei viaggi senza sapere se si raggiungerà mai l’arrivo”.