Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l’Europa, ha puntato il dito contro i Paesi – tra cui anche l’Italia – che hanno reintrodotto l’obbligo di sottoporsi al tampone per i cinesi che arrivano negli aeroporti. “Quando si prende in considerazione la reintroduzione e l’implementazione delle misure di screening per il Covid-19 su chi viaggia, in questo momento i paesi della Regione Europea dell’Oms dovrebbero attingere alle lezioni del passato. Ciò include la necessità di non discriminare alcuna particolare popolazione o gruppo, ma di trattare tutti con rispetto”, ha scritto come riportato da Ansa in un tweet.
L’ordinanza emanata nelle scorse ore dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, è stata giustificata con la volontà di evitare una nuova ondata del virus e soprattutto dalla necessità di proteggersi da nuove varianti. Quest’ultima preoccupazione, tuttavia, non ha finora trovato fondamenta. I quindici tamponi con la carica virale più alta che sono stati sottoposti a sequenziamento hanno infatti rilevato la presenza di Omicron, già attualmente la più diffusa in Italia.
Kluge (Oms) contro Ue: “Tamponi a cinesi? No a discriminazioni”. È polemica
È polemica dunque per la scelta di imporre i tamponi contro il Covid-19 ai cinesi in arrivo in alcuni Paesi d’Europa, tra cui anche l’Italia: Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), non è stato tuttavia l’unico a imporsi in questo senso. Anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), dopo l’ordinanza emanata dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e la convocazione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue, ha voluto frenare gli allarmismi.
“Lo screening dei viaggiatori dalla Cina è ingiustificato. I Paesi dell’Ue hanno livelli relativamente alti di immunizzazione e vaccinazione e le varianti che circolano in Cina sono già in circolazione al loro interno. La misura dunque non è necessaria a livello dell’Unione Europea nel suo complesso”, ha scritto in una nota l’ente di controllo internazionale.