La Lazio sogna in grande: in attesa di poter riprendere l’attività di gruppo e tornare in campo per contendere lo scudetto alla Juventus (ed eventualmente all’Inter), la società biancoceleste sta già ponendo le basi per quello che verrà. Ovvero, la Champions League: traguardo che, salvo clamorosi ribaltoni, tornerà dopo 12 anni. Vero che nel 2015 Stefano Pioli vi si era qualificato, ma all’epoca la terza della Serie A doveva ancora giocare il playoff: la Lazio era caduta contro il Bayer Leverkusen di Roger Schmidt e così l’ultima fase a gironi disputata rimane quella di sette anni prima, sotto la guida di Delio Rossi e chiusa all’ultimo posto alle spalle di Real Madrid, Werder Brema e Olympiacos. Era una Lazio che contava sui gol di Tommaso Rocchi, la regia di Cristian Ledesma e la fantasia di Goran Pandev; c’era Aleksandar Kolarov, c’era anche Stefan Radu prelevato il gennaio precedente dalla Dinamo Bucarest, e unico reduce da quei tempi.
Oggi, la Lazio è ben altra cosa: forse non si può ancora paragonare a quella che sotto la guida di Sergio Cragnotti vinse Coppa delle Coppe, Supercoppa Europea e scudetto, ma ci si avvicina. Una corazzata quella di Sven-Goran Eriksson, bellissima e con talento spropositato; un gruppo costruito alla perfezione questa versione biancoceleste, ma con un rendimento che è sicuramente andato sopra le righe e oltre le aspettative perché, diciamola tutti, in pochi pensavano che la squadra potesse arrivare a giocarsi lo scudetto. Sia come sia, che il tricolore arrivi o meno sarà necessario implementare il gruppo con giocatori che possano essere utili alla cavalcata europea: la Champions League va onorata, e certamente Claudio Lotito non ha intenzione di andare ai gironi per fare la comparsa o la vittima sacrificale, non è nei piani.
Al netto delle possibili cessioni – conosciamo i nomi, soprattutto quelli di Luis Alberto e Sergej Milinkovic-Savic ma lo spagnolo ha da poco annunciato il rinnovo – la Lazio deve risolvere qualche nodo: intanto quello legato ad un difensore centrale affidabile che possa affiancare Francesco Acerbi e un Luiz Felipe che sembra poter diventare una pietra angolare della squadra. Poi, il ruolo di esterno sinistro. A Senad Lulic andrà sempre grande riconoscenza per i nove anni di militanza e il gol che ha risolto il derby nella finale di Coppa Italia, ma a gennaio ha compiuto 34 anni e non si può considerare una certezza dal punto di vista fisico. I due cambi immediati, vale a dire Jordan Lukaku e Jony, per motivi diversi hanno convinto poco e giocato ancora meno: ecco allora che è in questa posizione del campo che Simone Inzaghi dovrà chiedere un elemento capace di fare la differenza, e che possa rappresentare un complemento ideale a Manuel Lazzari che opera sull’altro versante.
KOSTIC ALLA LAZIO?
Quell’elemento potrebbe essere Filip Kostic: classe ’92, arrivato in Bundesliga nel 2014 per giocare con lo Stoccarda e passare in seguito all’Amburgo. La Lazio lo ha conosciuto da vicino, perché nel 2018 si è trasferito all’Eintracht Francoforte: quell’anno i rossoneri hanno raggiunto la semifinale di Europa League e hanno inflitto due belle ripassate ai biancocelesti. Kostic formava l’ideale quadrilatero delle meraviglie insieme a Luka Jovic, Sebastien Haller e Mijat Gacinovic: reparto offensivo a forte trazione serba, e infatti Kostic è stato anche un elemento della nazionale balcanica che ha fatto i Mondiali 2018, eliminata al primo turno ma mostrando ottime cose. Acquistarlo per Lotito non sarà semplice: il ventisettenne ha tanto calciomercato, il costo non spaventa tantissimo (potrebbe essere ceduto anche per meno di 30 milioni) ma ha il contratto in scadenza nel 2023 e dunque l’Eintracht non farà ulteriori sconti rispetto a quelli previsti dalla pandemia per Coronavirus.
Kostic in Italia piace molto alle due squadre milanesi, e va detto che anche l’Inter ci aveva avuto a che fare in quella Europa League venendone eliminato; la cessione del serbo potrebbe avvenire a breve perché la sua squadra non è riuscita a ripetere l’exploit del 2018-2019, ha venduto sia Jovic che Haller e non giocherà in Europa nella prossima stagione. Le ambizioni del ventisettenne Kostic, che si trova in un’età ideale per il salto di qualità, lo spingono lontano: la Lazio può garantirgli la Champions League e una maglia da titolare, anche se poi Inzaghi dovrebbe fare i conti con l’equilibrio tattico visto che il diretto interessato è molto meno difensore rispetto a Lulic. Tuttavia il colpo può essere possibile, almeno nelle idee: quest’anno, nonostante la crisi dell’Eintracht, Kostic ha segnato 12 gol garantendo anche 15 assist, le cifre sono ottime e dunque Inzaghi ci può pensare…