Kalidou Koulibaly torna a parlare di Maurizio Sarri e lo ha fatto nel corso di una lunga intervista al “The Players Tribune” e di cui nelle ultime ore sono stati resi noti alcuni stralci: il difensore senegalese, attualmente impegnato nella Coppa d’Africa con la sua nazionale, ha infatti definito bonariamente “pazzo” l’ex tecnico del Napoli rivelando un gustoso aneddoto che risale alla nascita del primo figlio del calciatore classe 1991 e che è avvenuta in concomitanza proprio con un match che gli azzurri dovevano disputare. “La cosa bella è che mio figlio è nato qui a Napoli e non dimenticherò mai quel giorno perché quella storia pazzesca riassume perfettamente questa città” ha spiegato Koulibaly, ricordando quelle concitate ore tra l’ingresso di sua moglie in ospedale e la partita che il suo Napoli avrebbe dovuto giocare in serata in casa contro il Sassuolo. “Di solito ho il cellulare spento, ma quel giorno ero preoccupato per lei e quando eravamo in sala video vibrava in continuazione…” ha aggiunto il difensore spiegando che tutte quelle chiamate erano della sua compagna.



KOULIBALY E L’ANEDDOTO SU SARRI, “QUANDO NACQUE MIO FIGLIO…”

Il racconto di Kalidou Koulibaly prosegue introducendo tra i protagonisti Maurizio Sarri: “Mia moglie mi disse di andare subito da lei perché nostro figlio stava nascendo ma quando lo dissi al mister lui mi guardò e rispose che aveva bisogno di me quella sera e che servivo davvero alla squadra”. Il senegalese ammette di aver risposto a tono al tecnico, dicendogli che poteva fare quello che voleva, anche comminargli una multa o una squalifica: “Non mi importa, io vado” taglia corto Koulibaly di fronte alle insistenze di Sarri che, dopo la proverbiale sigaretta, gli concede il permesso di andare in ospedale a patto di tornare in tempo per il match col Sassuolo. E qui viene il bello: il calciatore diventa padre attorno alle 13.30 (“Quello è stato il giorno più bello della mia vita, era nato un piccolo napoletano…”) ma il mister lo chiama attorno alle 16 dicendogli di avere assoluto bisogno di lui. “’Kouli, ma torni?’ mi diceva: lui è un po’ pazzo, lo dico nel senso positivo del termine ma è così… Comunque mia moglie mi disse di tornare con la squadra e io andai allo stadio”. Tuttavia, una volta negli spogliatoi, nell’undici di partenza mancava il suo numero: “Chiesi al mister se stesse scherzando e lui mi disse che era una sua scelta: mi aveva messo in panchina!” ricorda con stupore Koulibaly che ricorda a Sarri che era stato lui a volere che tornasse quanto prima. “Sì, ma abbiamo bisogno di te in panchina” è stata la arguta replica dell’allenatore che provoca al calciatore un moto di ilarità, pur ammettendo che in quella circostanza aveva quasi voglia di piangere



 

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