Così come accaduto per Bucha, anche per Kramatorsk la Russia respinge le accuse. Un’altra messinscena per mettere in cattiva luce Mosca, a spese di almeno 50 persone, che sono morte in seguito all’attacco. Il bilancio delle vittime, infatti, come previsto si è aggravato nelle ultime ore. La prova per i russi? Il missile usato, che ritengono “esclusivamente” in dotazione all’esercito di Kiev. Ma la versione russa fa acqua da molte parti. Peraltro, i missili Tochka-U sono di concezione sovietica: sono stati ufficialmente dismessi dall’esercito russo nel 2020. Ma per alcuni analisti militari (come il blog Defence) negli arsenali russi ce ne sono ancora alcuni esemplari riattivati proprio in occasione della guerra in Ucraina. Infatti, come riportato a febbraio dal giornalista Jonny Tickle, i soldati russi hanno usato questi missili in due esercitazioni, quindi se pure fosse un missile Tochka-U, questo non è un elemento per identificare il responsabile dell’attacco. Gli stessi razzi sarebbero usati dagli eserciti separatisti delle repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk.



Inoltre, c’è un video pubblicato su un canale Telegram di Donetsk che mostra il lancio di due missili da Shakhstarsk, che si trova a un centinaio di chilometri da Kramatorsk. L’attacco sarebbe partito proprio in quei minuti. Stando a quanto riportato da The Insider, su alcuni canali Telegram legati alla propaganda russa, la strage è stata inizialmente festeggiata. Quando poi il Cremlino ha attaccato gli ucraini, i messaggi sono stati cancellati o modificati. Sempre sui canali russi su Telegram nella notte tra ieri e oggi veniva consigliato di lasciare Sloviansk e Kramatorsk, precisando di non usare i treni. Interessante anche l’analisi di Fausto Biloslavo, inviato del Tg4: “È un SS21 ed è arrivato presumibilmente da Est, ma non abbiamo trovato nessun cratere. Quindi o potrebbe essere stato intercettato dalla contraerea o esploso per in aria per un malfunzionamento. C’è una sigla nera, la Nato potrebbe scoprire chi ha lanciato il missile“. (agg. di Silvana Palazzo)



STRAGE A KRAMATORSK: STAZIONE BOMBARDATA

Un altro massacro in Ucraina. Un nuovo eccidio di civili. Stavolta a Kramatorsk, nella regione di Donetsk. Questa mattina c’è stato un bombardamento sulla stazione ferroviaria, uno degli snodi operativi nonostante la guerra nella zona orientale dell’Ucraina, usato da migliaia di civili per scappare dal conflitto. Almeno due missili sono piombati sulla stazione, secondo il responsabile delle ferrovie ucraine citato dalla Bbc. Il bilancio è di 39 morti, di cui almeno quattro bambini, e oltre trecento feriti, ma i numeri sarebbero destinati a salire. Su uno dei razzi caduti è stata notata una scritta bianca, in cirillico. La traduzione è agghiacciante: “È per i bambini“.



La televisione Ukraine 24 su Telegram ha pubblicato un video in cui si vede il missile, parzialmente distrutto, con questa scritta, ma è ancora incerta l’interpretazione da attribuire, perché potrebbe essere inteso come un attacco in loro memoria, di tutti i bambini uccisi nella guerra, non come target. Non ci sono neppure elementi per stabilire chi abbia scritto la frase, visto che Ucraina e Russia si rimpallano la responsabilità del bombardamento. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parla di “malvagità senza limiti“, accusando la Russia di stare “distruggendo in modo cinico la popolazione civile“. Mosca dal canto suo respinge le accuse, spiegando che i frammenti del missile apparterrebbero al vettore Tochka-U, “usato solo dalle forze ucraine“.

STRAGE A KRAMATORSK: RIMPALLO DI RESPONSABILITÀ

Per l’Ucraina, invece, alla stazione di Kramatorsk sono stati utilizzati missili russi ad alta precisione, Iskander. Mosca aveva dichiarato di aver attaccato tre stazioni nel Donbass con missili di precisione, dopo la strage però ha negato la responsabilità dell’attacco a Kramatorsk. Le autorità della repubblica autonoma del Donbass negano di aver eseguito l’attacco, che viene attribuito anche da Josep Borrell, responsabile della Politica estera dell’Ue, ai russi. Di certo c’è che le vittime sono soprattutto profughi che stavano provando a scappare alla ricerca di un posto sicuro in vista dell’offensiva in Donbass minacciata dalla Russia. Infatti, la stazione era affollata al momento dell’attacco, avvenuto alle 10:30 ore italiane di oggi, venerdì mattina.

C’erano almeno 4mila persone in attesa di un treno. “Soprattutto anziani, donne e bambini in attesa di un treno per lasciare la città nell’Est dell’Ucraina“, ha spiegato il sindaco Oleksander Honcharenko. Ieri era stato diramato un appello da parte delle autorità locali affinché la popolazione civile abbandonasse la zona, perché si temeva da un momento all’altro un attacco da parte della Russia. Da giorni Mosca aveva annunciato che avrebbe concentrato i suoi sforzi a sud e dal mare per ottenere il completo controllo della regione del Donbass. L’attacco a Kramatorsk potrebbe essere la dimostrazione di questo cambio di strategia.