KRISTIAN GHEDINA SPINGE DOMINIK PARIS VERSO MILANO CORTINA 2026

Kristian Ghedina commenta un momento felice per lo sci italiano, con il ritorno al successo anche degli uomini grazie alla vittoria di un ritrovato Dominik Paris nella discesa libera in Val Gardena, ma soprattutto con Federica Brignone e Sofia Goggia che ci regalano immense soddisfazioni nel settore femminile. Una bella intervista per Il Messaggero parte dalla iconica spaccata a Kitzbuhel (“Ormai mi ricordano più per quello che per le mie vittorie… Però mi fa piacere. È stato un gesto che ho compiuto in sicurezza, per quelli che sono i miei canoni. E la faccio ancora adesso”) per poi celebrare il suo erede Dominik Paris, che sabato scorso ha vinto per la prima volta sulla Saslong 22 anni dopo l’ultimo successo di Ghedina. “Domme mi piace tanto perché parla poco e concretizza. È forte fisicamente e ha la corporatura perfetta per essere un discesista”.



Dall’epoca di Kristian Ghedina e naturalmente Alberto Tomba, con il quale resta sempre intatta una splendida amicizia che dura ormai da una vita, a quella che ha proprio in Dominik Paris il punto di riferimento al maschile, sperando che possa arrivare a Milano Cortina 2026 in piena forma, contando anche sul fatto che gli uomini gareggeranno sulla Stelvio di Bormio, la pista in assoluto preferita da Paris: “Io dico che deve provarci. Non capita tutti i giorni di poter fare l’Olimpiade su una pista dove hai già vinto sei volte. Io sarei super stimolato. Come lo sono stato io per l’Olimpiade di Torino 2006”. L’età era all’incirca la stessa, anche se adesso c’è maggiore longevità, soprattutto fra i discesisti: “Penso al francese Johan Clarey, che ha fatto secondo a Kitz, nella pista più difficile al mondo, a 40 anni e a Pechino ha vinto un argento olimpico a 41 anni”, sperando che pure Mattia Casse e magari pure qualche giovane possano regalarci soddisfazioni.



KRISTIAN GHEDINA SU BRIGNONE E GOGGIA E SULLA SUA VITA OGGI

La situazione generale è certamente migliore in campo femminile, per cui Kristian Ghedina tesse le lodi delle nostre due campionesse Federica Brignone e Sofia Goggia, che catalizzano l’attenzione anche con il duello per essere l’italiana più vincente di sempre in Coppa del Mondo: “Federica gareggia sempre col sorriso sulle labbra. Si è sempre divertita ed è la cosa che più conta. Lo dico sempre ai giovani. Questo sport più ti piace, più ti diverte. E quando arrivano i risultati, deve diventare una professione e bisogna farlo con più costanza e dedizione. L’antagonismo con la Sofia è buono perché alimenta tutto il movimento in sottobosco dello sci”.



Kristian Ghedina racconta poi della sua vita attuale, con la scuola di sci a Cortina, dove c’è anche il ristorante di gestione familiare, inoltre è ancora molto richiesto come testimonial di eventi ed aziende. Tutto ruota attorno alla sua Cortina d’Ampezzo, dove il clima olimpico è un po’ depresso “per quanto sta accadendo con la pista di bob. Non si sa ancora se si farà perché siamo nel Paese della confusione. Ricordo che quando è stata assegnata l’Olimpiade, c’era una euforia incredibile, ero in piazza a Cortina sotto al campanile e anche io ho urlato forte. Certo non tutti erano a favore e col tempo sono venute fuori tante problematiche. Tanti hanno tirato i remi in barca. E c’è chi rema contro. Come gli ambientalisti, che fanno ostruzione su qualsiasi cosa”. L’ambiente è comunque un tema e la Coppa del Mondo ha i suoi problemi: “Ai miei tempi le gare di Coppa del Mondo erano meno, ora se ne fanno troppe. Bisogna diminuirle e farle iniziare solo nel momento in cui c’è la neve”.