Su Canale 5 arriva la serie “Made in Italy” che racconta la nascita della grande moda a Milano e quando si ripercorre una storia simile è impossibile fare a meno di citare la storia di Krizia. La stilista nativa di Bergamo è colei che ha di fatto contribuito a portare le più importanti sfilate da Palazzo Pitti a Firenze a Milano, rendendo quest’ultima la capitale della moda, italiana e di conseguenza mondiale. Un talento, quello di Krizia, che venne a galla fin da ragazzina, quando la giovane Maria Mandelli detta Mariuccia mostrò una particolare predisposizione per attività quali il taglio, il cucito e l’ideazione di capi d’abbigliamento. E dire che Krizia ci provò a ritagliare su di sé l’abito di una carriera “ordinaria”, da maestra elementare: durò poco. Proprio a Milano, infatti, insieme all’amica Flora Dolci, iniziò a produrre gonne e vestiti in un laboratorio, primo passo verso una carriera costellata di successi.

Krizia, la stilista “folle” che ha reso Milano capitale della moda

Da dove arriva lo pseudonimo della stilista Krizia? E’ preso dall’ultimo Dialogo incompiuto di Platone (Κριτίας, incentrato sulla vanità femminile). La traccia lasciata nella storia della moda da parte di Krizia non potrà essere cancellata: la sua fama ha raggiunto addirittura gli Stati Uniti, dove i suoi accostamenti arditi, l’uso di materiali insoliti come la gomma, il sughero e l’anguilla, nonché le forme audaci, le sono valse il soprannome di “Crazy Krizia”, da parte della stampa a stelle e strisce. La vita del caschetto nero più famoso della politica italiana si è fermata il 6 dicembre 2015 a Milano. A dare notizia fu un comunicato del cda della casa di moda Mmk, spiegando che a risultare fatale per la stilista era stato un malore improvviso che l’aveva raggiunta mentre si trovava nella sua casa con accanto il marito Aldo Pinto.