Dmytro Kuharchuck, comandante del secondo battaglione Azov, che capeggia la resistenza contro la Russia, racconta di non aver niente a che fare con il nazismo, come più volte si è vociferato in queste settimane di guerra, con pesanti accuse da parte di Mosca. Giovanissimo – ha solo 31 anni – il comandante ha raccontato a Repubblica: “Il nazismo è lontanissimo da me. La nostra posizione ufficiale, come Azov, è un’altra: siamo nazionalisti ucraini. Io leggo Kant e diffondo i suoi insegnamenti nell’Azov. Devo dire che i ragazzi apprezzano”. 



Veterano del Donbass ed ex politico, Kuharchuck guida le truppe e coordina le operazioni sul fronte nord-ovest, ovvero a Irpin, Bucha, Hostomel. Come vengono portate avanti le difese dagli attacchi russi? Il militare racconta: “Il reggimento che sta difendendo Mariupol è inserito nella Guardia nazionale. A Kiev siamo ancora inquadrati nella Difesa territoriale, anche se combattiamo sul fronte nord. Il ministero della Difesa ha promesso di darci lo status di battaglione delle Forze armate. Avremo armi più potenti per uccidere i russi”.



Kuharchuck racconta: “Ai miei ragazzi leggo Kant”

A Mariupol, la città più devastata dalle truppe russe, la situazione non è affatto semplice. Come ha spiegato Kuharchuck: “Purtroppo per alcuni di loro sarà l’ultima battaglia, i russi stanno compiendo un genocidio a Mariupol. L’Azov rimarrà lì fino alla fine”. Il comandante, però, non ci sta di fronte alle accuse arrivate in queste settimane: “L’Azov ha sempre detto che l’Ucraina si doveva preparare alla grande guerra contro la Russia, perché prima o poi ci avrebbe attaccato. I nostri politici però non ci credevano, la nostra posizione per loro era sconveniente. Ecco perché ci hanno affibbiato l’immagine di estremisti nazisti”.



Azov non è solo un battaglione militare, ma anche un luogo dove formarsi come uomini e allenare la propria mente. Come ha raccontato il comandante del secondo battaglione a Repubblica: “Costruiamo relazioni che non si basano solo sul curriculum militare ma anche su principi morali universali. Io leggo Kant e diffondo i suoi insegnamenti nell’Azov. Devo dire che i ragazzi apprezzano”.