Quando si invecchia diventa facile pensare che tanti anni fa tutto fosse meglio: gare tutte alla domenica pomeriggio, collegamenti “minuto per minuto” e Stock 84 per brindare o consolarsi.

Ciò non è vero!

Ora inizi il sabato alle 18 e termini alla domenica alle 22 e 30 (perchè hanno spostato in avanti di 15 minuti l’inizio: se ne sentiva la necessità), così sai come occupare il tempo libero, non disturbi la moglie e non hai tempo per accompagnarla a “bere qualcosa” o a vedere vetrine.

Però l’attesa diviene più snervante e, se la tua squadra perde il posticipo della domenica sera, hai troppo poco tempo (se riesci a dormire) per prepararti a controbattere agli sfottò degli “avversari” di tifo il lunedì mattina. Tutta gente che incontri solo se la Tua squadra ha perso, escono come zombi fuori orario e spariscono solo al martedì/mercoledì quando la discussione si porta sui risultati di coppa.

Per questa settimana dobbiamo rilevare alcune situazioni importanti. 

La Juventus comincia a sentire più del dovuto la pressione della “volpe”in fuga, i cani si avvicinano, mettono paura e la volpe si agita non capendo che, così facendo, riduce la propria velocità e dà adito agli inseguitori di esaltarsi.

C’è poco da commentare: il Napoli è forte, ha un giocatore, Cavani, che, sicuramente, non sfigura fra i primi 5 attaccanti del mondo ed una considerazione di se stessa molto elevata e tale da portarla a non potersi più nascondere; se sta concentrata lotterà per lo scudetto con le stesse possibilità della Juve.

L’Inter, bisogna prenderne atto, ha perso tutta la combattività che Mancini prima e Mourinho dopo gli avevano conferito: ha un allenatore che potrà farsi, forse, e una rosa di giocatori mal congegnata.

Al terzo posto, nel campionato, arriverà il Milan che, dopo aver capito che nessuno è insostituibile e che…

Sempre è meglio un asino vivo che un professore morto, si è lanciato all’inseguimento con la freccia bloccata sul sorpasso.

Il Milan è completamente l’opposto dell’Inter e per entrambe vale, in positivo per l’una e in negativo per l’altra, quello che asseriva il grande Feola, allenatore del Brasile 1958: tu puoi essere il più grande calciatore del mondo, ma se trovi un brocco che corre più di te e non ti fa toccare palla, sei il più grande calciatore al mondo che non tocca palla.